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Giovedì 18 Febbraio 2010 - Libertà

Dal Medioevo allo spazio infinito

Domani in Fondazione "Melusina", romanzo di Mario Biagini

piacenza - Mario Biagini, ormai, ha fatto tre. Tre volumi suoi presenti nelle librerie, compreso, ovvio, quest'ultimo titolo. Le cui pagine odorano ancora d'inchiostro. I primi due sono andati bene, letti ed apprezzati, pubblicizzati col tam tam del passaparola, segno di riuscita editoriale.
Li ricordo, come sempre repetita iuvant. Gli scrittori locali vanno divulgati e letti. Sono farina del nostro sacco. Dunque, primo La storia d'Alina, documentata vicenda medioevale in tempi d'inquisizione, e, secondo, Il passatore, storia del bandito romagnolo, scritto tra realismo e romanzesco. Sì, perché lui, Biagini, medico igienista in città, ha sangue romagnolo, anche se da anni si sente tutto piacentino.
L'ultima opera, Melusina, prende un'altra strada: quella delle stelle, dello spazio infinito. Da coniugarsi col Medioevo. Strana commistione, si dirà. Eppure, ne viene una storia originale. Grazie all'abilità del narratore. Fantascienza? Certo, una parte. Storia? Vero, un'altra. Narrativa, intreccio romanzato per intendersi? Pure, struttura di fondo. Gli eterni crucci dell'uomo, quindi sapori filosofici ma leggeri? Anche, sono sale della narrativa.
Allora, si parte. Inizio in ambiente medioevale con le vicende di Andreas, trovatello, intelligente e capace, destro a costruirsi una posizione mercantile nel colorito mondo affaristico medioevale. Ben concertati questi fatti, con senso di realismo, certo immaginato, ma documentato e con gusto ricostruito. Era il 1348…
Improvviso mutamento d'ambiente. Ritrovarsi su un altro pianeta, Hestia, modernissimo. Ed essere condannati su un'astronave per un lunghissimo viaggio nello spazio. Navigare con fonti d'energia impensate, scoprire inattesi pianeti dai modi di vita sconosciuti, comprendere il dramma di viaggiatori che nel gran buio sembrano andare alla deriva. Ma interviene l'umano, il salvifico umano fatto dal maturare di sentimenti, certo buoni e cattivi, in ogni caso in grado di compiere il sortilegio: l'uscita da un mondo di schematica e fredda razionalità per ritrovarsi carne, sangue ed emozioni. Sì, sboccerà l'amore e in quel sentire si compiranno tante vicende.
Ultima parte del libro. Astronave in Toscana, atterrata sul monte Amiata. Ancora, anno Domini Milletrecentoquarantotto. Altre sorprese, risolutive. Da non rivelare per lasciare curiosità al lettore. In definitiva, un piacevole intreccio letterario (quasi un giallo?), di scrittura corretta (con i tempi che corrono..!), di sollecitazioni fantascientifiche.
Il volume di Mario Biagini Melusina. Signora della nave (editrice Berti) verrà presentato domani alle 17 all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, in via S. Eufemia 12.

Luigi Galli

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