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Giovedì 7 Ottobre 2004 - Libertà

Il Farnese e il suo cortile-teatro

Presentata in Fondazione l'iniziativa del Fai "Dietro le quinte della tua città" - Domenica 17 alla Cappella Ducale interventi degli architetti Paolo Marconi e Marcello Spigaroli. Il sogno di Margherita interpretato dal Vignola

Un blocco chiuso, il fronte principale di 118 metri per 32, cinque piani in altezza più i sottotetti e, all'interno, l'imponenza di un cortile-teatro intriso di classicità. Quest'ultimo aspetto del progetto incompiuto di Palazzo Farnese (come noto, vediamo costruita meno della metà dell'idea del Vignola) sarà approfondito nell'appuntamento "Dietro le quinte della tua città. Misteri, segreti e curiosità di un monumento che credevi di conoscere", iniziativa organizzata a livello nazionale dal Fai (Fondo per l'ambiente italiano) domenica 17 ottobre. Tema dell'appuntamento piacentino, a cura della delegazione locale: "Il teatro in corte. Il sogno di Margherita interpretato dal Vignola". Nella Cappella Ducale di Palazzo Farnese, alle ore 16, interverranno gli architetti Paolo Marconi, professore ordinario di restauro dei monumenti alla Facoltà di Architettura Roma Tre e Marcello Spigaroli. Moderatore dell'incontro, Domenico Ferrari, capo delegazione Fai di Piacenza, che ha presentato alla stampa, ieri all'auditorium di via Santa Eufemia, le finalità della giornata, giunta alla seconda edizione: attirare l'attenzione su edifici solo in apparenza noti a tutti e raccogliere fondi a favore del Fondo per l'ambiente italiano. "Le proprietà del Fai - ha spiegato Ferrari - sono numericamente in aumento e c'è sempre più necessità di contribuire agli ingenti costi della manutenzione e dei restauri". Lo scorso anno sotto la lente del Fai era finito Palazzo Gotico, analizzato da Philippe Daverio, in un dibattito a tre con Ferrari e Spigaroli, nel Teatro dei Filodrammatici tutto esaurito per l'occasione. Questa volta, dal simbolo del potere civile in età comunale, ci si sposta nella residenza principesca, centro della corte piacentina nel periodo farnesiano e, in particolare, nel teatro all'aperto che avrebbe dovuto sorgere nel cortile. E non è detto che le considerazioni di carattere architettonico non si intreccino con altre di qualità più squisitamente sociale e politica. Spigaroli ha infatti accennato ad alcuni fili conduttori della conversazione del 17 ottobre. Il recupero delle matrici architettoniche, anche in relazione all'ideologia del potere del principe, potrebbe meglio chiarire il ruolo della committente, Margherita d'Austria, moglie del duca Ottavio Farnese. In onore della duchessa, è intitolata Villa Madama a Roma, nel cui cortile c'è chi ha visto, insieme con il bramantiano Belvedere, il diretto antecedente della soluzione adottata a Piacenza. Ulteriori suggestioni potrebbero derivare dal raffronto ipotizzato da Spigaroli tra il teatro sognato del Vignola e quello realizzato da Giovanni Battista Aleotti alla Pilotta di Parma nel 1618-19. "C'è uno scarto temporale - ha precisato Spigaroli - ma il confronto sulla base delle matrici e dell'ideologia del potere merita di essere fatto". Infine, le considerazioni sul tipo di teatralizzazione per il quale era pensata la cavea nel cortile farnesiano, all'interno di un volume dallo studiato proporzionamento. La manifestazione del 17 ottobre, resa possibile dal sostegno di Comune, Provincia, v, Banca di Piacenza e Rotaract di Piacenza, sarà preceduta da visite guidate gratuite, alle ore 15, al modello ligneo del palazzo e alla sezione storica dei Musei Civici, dove sono riprodotti i disegni di progetto del cortile. L'ingresso alla conferenza è a pagamento, ad offerta libera.

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