Domenica 7 Febbraio 2010 - Libertà
Santa Chiara, la casa delle donne cerca un futuro
In un volume ricco di documenti la storia secolare del Pio Ritiro per signore sole, educande e monache
La storia del Pio Ritiro Santa Chiara è alla fine, o forse ad un nuovo inizio. Ieri, nella sede del Vittorio Emanuele la "fine" è stata raccontata nel volume di Barbara Spazzapan sull'istituzione benemerita che dura dal 1820 per dar accoglienza a religiose, a donne piacentine in difficoltà, a educande. Oggi il Pio Ritiro - che accoglie ancora quattro donne - è confluito nell'Asp Città di Piacenza insieme agli Ospizi Civili e al Vittorio Emanuele stesso. E il presidente di questa azienda per servizi alla persona, Leonardo Mazzoli, ha in animo d inserire sempre di più e sempre meglio il servizio di accoglienza (destinato a coprire le esigenze si ospitalità fino a venti donne e fino al 2065) nella rete sociale della città. E a sua volta l'assessore comunale Giovanna Palladini (Servizi Sociali) ha insistito su come sia interessante, attraverso i documenti storici, riflettere su un comunità piacentina impegnata ad affrontarei temi filantropici e l'organizzazione della vita di donne che in qualche modo si autogestivano.
Non sono mancati interventi dell'ex segretario dell'Ipab, Carlo Pronti, e del presidente Manfredo Ferrerio che ha espresso il rammarico di non essere riuscito, nel corso del proprio mandato, a trasferire le quattro ospiti rimaste nei begli appartamenti approntati dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano in via Gioia, per via del famoso vincolo - trasferibile ad altro immobile solo con una legge dello Stato - che lega le signore agli spazi conventuali di Santa Chiara, e al cui mantenimento provvede la Fondazione stessa, proprietaria dei fabbricati dal 2004 quando furono acquistati dall'allora presidente Giancarlo Mazzocchi.
Di grande interesse, infine, la relazione di Barbara Spazzapan che ha ripercorso le tappe del Santa Chiara, sorto su area occupata dal 1229 dai Francescani e dal 1336 dalla suore di Santa Chiara. Dopo la soppressione ottocentesca degli ordini religiosi si deve aspettare il 1845 e Maria Luigia D'Austria per la nascita del Pio Ritiro con l'accoglienza di donne. Ci fu chi scelse di trovare qui un alloggio o una protezione, a fronte di piccolissime rette, chi dovette scegliere questo ritiro costretta dagli eventi. Agli inizi del ‘900 ragazze tra i 7 e i 14 anni studiano al Santa Chiara. Dal 1947 arrivano i Saveriani che vi restano sino al 2002. Nel 2004 la vendita alla Fondazione. Il domani dell'immenso immobile è affidato ad un dibattito pubblico su cosa la città vuole per questa zona privilegiata che affaccia sullo Stradone Farnese. Il futuro delle 10 o 20 donne da ospitare fino al 2065 è nelle mani dei parlamentari, della Fondazione, dall'Asp.
pat. sof.