Venerdì 29 Gennaio 2010 - Libertà
Rossi: «Il cibo è cultura ed entra nei teatri»
"A tavola con gusto": stasera al Filo la prima serata con assaggi di cibi genovesi
piacenza - La cena è servita. In teatro. È in programma stasera alle 20 al Teatro dei Filodrammatici il primo appuntamento della rassegna A teatro con gusto, organizzata dal Comune di Piacenza, da Teatro Gioco Vita, dal Municipale e dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano in collaborazione con l'istituto "Raineri-Marcora": l'incontro è dedicato a "L'Appennino genovese a tavola: tre piatti invernali tra tradizione e attualità" e sarà presentato da Giancarlo Spezia e Sergio Rossi, che, insieme a Marcello Rebora, illustreranno anche il libro dello storico dell'alimentazione Giovanni Rebora Tagli scelti. Scritti di cultura materiale e gusto mediterraneo (Slow Food Editore). E se c'è da tener fede al titolo della rassegna, è ovvio che una parte della serata sia dedicata anche all'eno-gastronomia: che cosa si sarebbe potuto gustare in una di quelle trattorie sparse sulla strada che da Genova porta fino a Piacenza? Intanto verdure al profumo di salsiccia su polenta scottata e trofiette di castagne con crema di latte e formaggetta dei monti liguri, torta Pasqualina di bietole e prescinseua con fette di mostardella, accompagnate dai vini del territorio.
«Abbiamo immaginato quale potesse essere il cibo offerto in inverno ad un ospite immaginario da una famiglia rurale di cent'anni fa» spiega Rossi, «è una cucina di sussistenza: tutti i piatti sono stagionali e rispondono ai requisiti iniziali, eccetto il dolce di patate al cacao che è stato sperimentato con successo per l'anno mondiale delle patate decretato dalla Fao nel 2008».
Come nasce l'idea di questa rassegna che associa presentazioni di libri a dimostrazioni pratiche di preparazione della torta Pasqualina (a cura di Enrichetta Trucco)?
«L'iniziativa è nata da un'idea di Giancarlo Spezia condivisa da Diego Maj: l'obiettivo, quello di portare il cibo in teatro per una manifestazione. Parlandone insieme, abbiamo pensato che questa fosse l'occasione giusta per presentare anche il libro di Giovanni Rebora, a cui sia Spezia che io siamo molto legati. Ed ecco allora l'idea di presentare e dare un assaggio della cucina appenninica del Genovesato che si faceva sulle montagne affacciate anche verso il territorio piacentino: in poche parole, abbiamo tentato di introdurre il cibo come cultura».
All'interno di questo programma si inserisce anche la presentazione dei "Tagli scelti" di Rebora.
«Sì, è un libro uscito postumo che raccoglie molti scritti di Rebora, fatti soprattutto per "Il secolo XIX" ma non solo, dedicati al commento di notizie legate all'enogastronomia, ma anche al costume, alla società; è un volume che racconta non una storia, ma una persona. Quando Rebora è morto, tanti hanno deciso di portare avanti il suo modo di fare storia dell'alimentazione attraverso varie manifestazioni: A teatro con gusto è una di queste. Esiste un luogo di cultura come il teatro, nel quale uomini rappresentano se stessi; ma vi si possono raccontare anche storie di cibo, dentro le quali c'è la cultura quotidiana, insegnata da Rebora nel miglior modo possibile».
Betty Paraboschi