Mercoledì 6 Ottobre 2004 - Libertà
L'Archivium Bobiense fa da ponte culturale tra Piacenza e Genova
La rivista presentata in Liguria
Ha riscosso una grande interesse nella città della Lanterna la prestigiosa rivista della Valtrebbia "Archivum Bobiense", illustrata l'altra sera ad un folto pubblico, che ha visto la presenza anche di diversi bobbiesi, fra i quali mons. Piero Coletto, e di studiosi provenienti da tutta Italia e altri paesi europei. La presentazione si è tenuta nella Sala dei Chierici, nella Biblioteca Berio a Genova. A coordinare i lavori è stato il professor Mario Pampanin, presidente della Associazione Amici di Archivum Bobiense, che, oltre a illustrare i contenuti del numero XXV della Rivista, ha sottolineato il legame millenario fra Bobbio e Genova consolidato grazie anche all'operare di diverse personalità sia genovesi che bobbiesi, in particolare i vescovi Siri, Zuccarino e Barabino. Pampanin ha precisato il ruolo della rivista come strumento di comunicazione e di identità culturale collegata agli Archivi Storici Bobiensi, "istituzione fortemente voluta proprio dai presuli genovesi che erano sulla sede della Diocesi di Bobbio, i quali avevano percepito l'importanza culturale dello strumento". Pampanin ha poi messo in luce le notevoli collaborazioni internazionali e l'utilità della sezione dedicata alla cronaca culturale dell'annata. La prima delle relazioni è stata quella della professoressa Valeria Polonio, dell'Università di Genova, dove ha rivalutato la valenza delle finalità della rivista che ha mostrato non solo gli studi del passato storico e le relazioni del mondo monastico con quello ligure ma ha anche valorizzato gli Archivi della diocesi (Archivi storici Bobiensi) con il lavoro tenace dello scomparso Michele Tosi e la successiva apertura ad una molteplicità di collaboratori grazie all'attuale direttore Nuvolone. I contatti di Gerberto con la corte imperiale a Roma nel 970-972, la istruzione di Ottone II nelle scienze ed il matrimonio dello stesso imperatore del 972 con la principessa bizantina Teofano, sono gli eventi trattati da Flavio G. Nuvolone, il quale ha anche citato il documento, dote di Teofano, un enorme folio di oltre un metro e mezzo di altezza, ancora oggi esistente, dove sono riprodotti degli elementi grafici, probabilmente dovuti a Gerberto, che ricordano quelli del famoso Carme, oggetto di studio dello stesso Nuvolone. Il professore ha poi tracciato la storia di Gerberto ed i rapporti con la corte imperiale spiegando come gli fu conferita l'Abbazia di Bobbio, grazie all'affermazione della disputa del gennaio 981 a Ravenna con Otrico di Magdeburgo, maestro di un'altra scuola imperiale in Germania. Gerberto prenderà poi possesso di Bobbio nel maggio del 981, dove vivrà dei contrasti con l'aristocrazia locale in merito al possesso dei beni dell'abbazia. Nel suo intervento, Giovanni Ferrero, dell'Istituto Internazionale di Studi Liguri, rivela un aggancio storico tra la Bobbio storica del Rinascimento e la Bobbio artistica, agganciando il famoso affresco dell'Annunciazione ubicato nella cappella destra della cattedrale bobbiese ad un'epoca e ad un contesto precisi (XV secolo). Ferrero ha quindi spiegato la fondazione della Cappellanìa dell'Annunziata nel 1449, grazie ad alcuni documenti ritrovati nell'Archivio di Stato di Genova.