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Martedì 22 Dicembre 2009 - Libertà

Un "belvedere" sul Po a Piacenza per vivere la bellezza del fiume

Il bando di concorso da un'idea del presidente Parenti

Dopo tanto perseverare, e nonostante il "niet" dell'Anas, il cavaliere Giuseppe Parenti - in qualità di presidente della Camera di Commercio - l'ha spuntata e indice, in accordo con la Fondazione di Piacenza e Vigevano, Comune e Provincia di Piacenza, un "Concorso a premi per la migliore proposta ideativa per la realizzazione di un punto panoramico sul fiume Po".
Il bando è stato annunciato ieri pomeriggio all'Urban center (nel vecchio macello di via Scalabrini-stradone Farnese), durante gli auguri alla città da parte dell'Ordine provinciale degli Architetti, appuntamento ripreso dopo alcuni anni di pausa.
Il "punto panoramico", come viene definito, si propone come struttura autonoma al viadotto, sarà orientato a nord-ovest ed avrà una superficie di 250 metri quadrati idonea per ospitare un punto di osservazione e un punto di ristorazione. Sarà accessibile ai pedoni da piazzale Milano e dovrà incidere positivamente sull'estetica del ponte. Il collegamento con il nuovo viadotto sarà concordato con Anas solo in fase di realizzazione.
Il cavalier Parenti aveva cullato l'idea fin dall'inizio della lunga discussione che aveva coinvolto molte forze della città, all'indomani del crollo del ponte storico, sulla ricostruzione di una nuova opera. Il presidente della Camera di Commercio aveva chiesto, sostenuto dal primo cittadino e da altri, un progetto con camminamento, pista ciclabile e ristorante panoramico, come è noto idea stroncata senza tanti complimenti dai vertici Anas.
Tre i premi previsti, esclusi ex equo, al primo classificato andranno 14mila euro, al secondo 7mila, al terzo 3.500. La presentazione dei progetti scade il 31 marzo 2010, i vincitori saranno proclamati il 30 aprile, dunque tempi stretti.
Durante i saluti augurali alla città da parte degli architetti, cerimonia sospesa dal 2003 in occasione della mostra di William Xerra "Senza saperi", il presidente dell'Ordine, Dodi, ha colto l'occasione per puntualizzare gli obiettivi dell'organismo professionale, anche in risposta ad una certa polemica che serpeggia sulla stampa e su internet. «Vogliamo moltiplicare i concorsi, non solo di idee per mettere in luce i giovani, ma anche di progettazione che sortiscano incarichi esecutivi - ha dichiarato Dodi -. Intendiamo moltiplicare le iniziative finalizzate alla promozione del dibattito sulla progettazione della trasformazione urbana e territoriale». Che non riguarda le sole aree militari, ma i tanti luoghi della città da trasformare e rimodellare secondo nuovi concetti di vivibilità».
E stasera alle 20 (prolungata di un giorno) si chiude nel padiglione Vegezzi dell'Urban center, la mostra multivisione "Modernitalia": il documentario commissionato da Franco Purini, architetto dell'Università Valle Giulia di Roma, per la Biennale di Venezia 2006 che racconta lo sviluppo dell'architettura italiana dall'inizio del ‘900 fino agli anni Settanta.

Maria Vittoria Gazzola mariavittoria. gazzola@liberta. it

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