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Lunedì 28 Dicembre 2009 - Libertà

Quell'Arcangelo Michele sulla via dei Longobardi

piacenza - «Et ecce Michael, unus de principibus primis, in adiutorum meum venit». Suona così la preghiera del pellegrino micaelico. E una pellegrina, una devota di San Michele, è anche la studiosa Valeria Costa, che al culto dell'Arcangelo nel tratto piacentino della via sacra dei Longobardi ha dedicato un piccolo volume, presentato all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano insieme allo scrittore piacentino Nereo Trabacchi: si intitola L'arcangelo Michele nel tratto piacentino della via Sacra dei Longobardi (Editrice Farnesiana) il libro che Costa ha realizzato, radunando il materiale pensato per i pannelli esplicativi esposti in occasione della mostra dedicata alla devozione di San Michele svoltasi nella cripta sottostante all'Auditorium di via Sant'Eufemia.
L'esposizione aveva documentato, attraverso un ampio apparato fotografico, i loca sacra dedicati al culto dell'Arcangelo Michele che i Longobardi ebbero come protettore mentre per due secoli regnavano nel territorio piacentino: tali immagini avevano messo in luce degli itinerari importanti per i collegamenti devozionali e commerciali che, per tutto l'alto Medioevo e oltre, avevano assegnato a Piacenza un ruolo di notevole rilievo nelle peregrinationes europee. Si legge infatti nel volumetto: «La via michaelica o via dell'Angelo legava la lontana Irlanda con la Terra Santa attraverso una linea obliqua, sospesa tra picchi rocciosi e impervie caverne: Skelling Rocks in Irlanda, Mont Saint Michael's in Cornovaglia, Mont Saint Michael in Normandia, deviazione per Santiago di Compostela, Sagra di Val di Susa, Coli di Bobbio, Lucca, Castel Sant'Angelo a Roma, Monte Gargano, Haifa in Israele e Gerusalemme».
«Ho pensato di realizzare una sorta di tascabile per i pellegrini in terra piacentina» ha spiegato l'autrice durante la presentazione, «un libriccino che cerca di cogliere l'aspetto devozionale del protettore dei Longobardi». Ed ecco allora spiegate anche le piccole dimensioni del volumetto, che segna un percorso interiore, quello dell'autrice, e turistico, per i futuri lettori, «chiedendo anche di riconsiderare questa via longobardica antecedente alla Francigena» ha spiegato Costa. L'interesse per San Michele nasce «da un ricordo infantile, quando a Rompeggio vedevo una statua raffigurante l'Arcangelo che non riuscivo a capire» ha aggiunto l'autrice; e nel Piacentino sono tanti i luoghi dedicati al culto del santo, come Bobbio, Cornegliano, Comineto, Gragnano, Grintorto, Rottofreno, Rustigazzo, Settesorelle, Zaffignano e Zerba.

Betty Paraboschi

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