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Sabato 5 Dicembre 2009 - Libertà

E'stato presentato presso la sala della Fondazione di Piacenza e Vigevano il DVD dedicato a "L'amena Valle Della Nura" percorso di immagini e informazioni storiche e naturalistiche sulle orme del Capitano Boccia che nel 1805 l'attraversò annotando ogni cosa di allora

E'stato presentato presso la sala della Fondazione di Piacenza e Vigevano il DVD dedicato a "L'amena Valle Della Nura" percorso di immagini e informazioni storiche e naturalistiche sulle orme del Capitano Boccia che nel 1805 l'attraversò annotando ogni cosa di allora. A cura di ASC Associazione per lo Sviluppo Compatibile della Alte Valli Piacentine questo DVD è la nona opera sul tema delle nostre montagne.
Hanno introdotto la visione Andrea Agogliati di Salsominore Valdaveto ideatore del video, il geologo Giuseppe Marchetti già docente dell'università di Pavia, l'assessore provinciale all'ambiente Davide Allegri e il giornalista dott. Gian Franco Scognamiglio. Tra i numerosi presenti in sala anche Antonio Mazzocchi sindaco di Farini e una delegata del presidente della Provincia. Nel pubblico anche tanti alpinisti del Club Alpino fra i quali Licio Tezza. Grazie alla moderna tecnologia, si può portare con noi in una tasca tutta una valle, questa "Nura" dal nome tornato al femminile e ancora così splendida. In soli venti minuti, questa la durata del filmato, è riassunta la storia di grossi paesi come Bettola, Farini, Ferriere e quella di tante piccolissime frazioni tutte poeticamente intriganti, tutte da visitare. Per non parlare dei sentieri che portano a eden sconosciuti ricchi di tesori naturali, patrimonio inestimabile e fragile da conoscere, conservare e proteggere.
Come ha detto Scognamiglio, vero innamorato e cantore di questa valle, vi si trovano: «Biotipi che sono unici nell'Appennino come il pino mugo o i tritoni nei laghi di origine glaciale». «Di questo patrimonio -è stato detto- fanno parte integrante le sorgenti che non possono essere intubate perché morirebbero». Il patrimonio naturalistico dell'Alta Valle della Nura è confermato anche da illustri professori dell'Università di Parma. Conciliare sviluppo e salvaguardare l'ambiente è una delle sfide di questo tempo, ma la società umana può farlo non solo attraverso leggi rispettose e finanziamenti, ma soprattutto imparando a puntare sulla bellezza incontaminata come risorsa di turismo, cultura e salute.
Come diceva un saggio capo pellerossa "la terra non è nostra, ci è stata solo prestata perché la lasciamo a chi verrà dopo". Il nostro territorio è troppo bello e troppo unico perché non si riesca a farne qualcosa di buono. Invece di costruire nuove case penso dovrebbe essere obbligatorio il recupero di quelle esistenti e in stato di degrado a costo di espropriarle per darle in affitto e ottenerne una risorsa economica per i comuni.
Si fa in altre parti d'Italia (in Friuli ad esempio) perché non qui? Nel filmato si possono vedere magnifiche "case-torri" con crepe enormi, molte in stato d'abbandono se non pericolanti. È mai possibile che tutto questo ben di Dio, storico e architettonico, debba andare distrutto per sempre?
Emblematica è la casa torre di Nicelli sulla quale più volte Pietro Chiappelloni è intervenuto pubblicamente affinché venga salvato ciò che di essa rimane. È necessario salvare il salvabile del nostro paesaggio per non perdere non solo luoghi, ma anche memoria e fonte economica.
Potremmo offrire un pacchetto turistico sulle tracce di case torri con sosta nelle tipiche osterie dei nostri borghi. Anche iniziative culturali di qualità potrebbero richiamare sulle nostre montagne un turismo particolarmente sensibile. Il DVD appena presentato potrebbe essere l'ultimo appello a tutelare il meraviglioso dono gratuito che il caso e la natura ci hanno immeritatamente offerto.
Tanti fiori rari, tanti scorci, tanti prati immensi dove assieme all'ampiezza dello sguardo si espandono i nostri polmoni e anche la nostra anima, tanti monti che tentano il cielo, la gioiosa libertà dei cavalli, la quiete della mandrie, il silenzio profumato, ma anche le moltissime case ferite, le frazioni abbandonate, tutto lancia attraverso la sua bellezza un grido d'amore e d'aiuto.

di BRUNA MILANI

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