Mercoledì 2 Dicembre 2009 - Libertà
Valeri: «Il mio abbraccio a Verdi»
Dalla Feltrinelli all'auditorium della Fondazione in carrozza, la grande
attrice ospite delle Verdissime col suo ultimo libro, pubblico folto
piacenza - Fa un certo effetto la carrozza coi cavalli bianchi dalla quale Franca Valeri scende nel tardo pomeriggio per fare visita alla libreria Feltrinelli, dove ad attenderla sono le responsabili Annamaria e Valentina. Poi la carrozza si addentra nella città addobbata, fino a giungere davanti all'Auditorium della Fondazione, tra un pubblico particolarmente numeroso. Insieme alla Valeri, Luciana Dallari, presidente di Verdssime. com e Pierluigi De Lorenzi, l'uomo che le è seduto a fianco, la persona che meglio di ogni altro ha avuto modo di conoscerla. Entrambi hanno percorso pezzetti di strada insieme, quando il "Delo" era direttore del Teatro Municipale e la Valeri, coi suoi spettacoli di prosa catturava l'attenzione del pubblico piacentino, dal 1964 («Questa qui. Quello là…», rappresentata insieme al marito Vittorio Caprioli) al 1987 («Tosca e le altre due», interpretata oltre che dalla Valeri, anche da Adriana Asti). Storie lontane che - mirabilmente - si sono incrociate, come i destini di Calvino, nella giornata di ieri.
E' Franca Valeri, affiancata con competenza da Sabino Lenoci, direttore della rivista "L'Opera", a introdurci in un piccolo show che ha il sapore e il fascino di un'amicizia, di un sospetto o semplicemente di un'anomala alleanza, perché l'uno può ispirare l'altra, seppure per vie traverse da nascondere il bandolo che fatalmente le lega. E Franca Valeri, testimone di più epoche, eclettico personaggio dello spettacolo italiano, tra cinema, tv, teatro, libri e musica, sorprende i numerosi presenti affezionati, perché molto bene conosce questi luoghi, quando nebbie e pianura sono emanazione sanguigna di suggestioni verdiane. Di tanti palpiti, il suo libro, è quasi un pretesto, per regalare perle di saggezza antica e autentica, riprese qua e là da quel volume che propone i testi dell'omonima e fortunata trasmissione radiofonica di Franca Valeri, dedicata alla musica lirica e a Giuseppe Verdi in particolare. «Verdi è stato un grande maestro - dice con un filo di voce - nel 2001, nella ricorrenza dei 100 anni dalla scomparsa, ho avuto modo di riappropriarmi di questo grande autore». Aggiunge Lenoci: «Franca Valeri con la sua ironia e il suo garbo, ha trasmesso pillole di saggezza», le stesse che regala al pubblico. Il soprano Monica delli Carri e il mezzosoprano Lucia Rizzi, con Dragan Babic e Elio Scaravella al pianoforte eseguono alcuni tra i più suggestivi brani di Verdi, tratti dal Trovatore, Don Carlo e Nabucco.
Parole e grande musica, ma anche tanto teatro. E allora nell'incontro di ieri sera ti accorgi che non siamo malati di nostalgia e malinconia: le nostre terre emanano un fascino straordinario, che è poi il fascino del melodramma, di Giuseppe Verdi, persona difficile nel temperamento e nel rapporto con gli altri, un uomo dotato di un talento straordinario e in grado di circondarsi di donne dalla grande personalità: dalla Strapponi alla suggestione della Stolz. «Ho sempre cercato di dare visibilità ai personaggi delle opere di Giuseppe Verdi - aggiunge la Valeri - e penso che il melodramma sia una forma di teatro». Proprio così, una forma di teatro. La voce è flebile, nonostante ciò il piglio ironico le è rimasto. Una serata particolare, di cui va il merito alla Fondazione e alle Verdissime. com che ci hanno regalato un'icona come Franca Valeri. Che nonostante gli anni ha la lucidità di suggerirci che la musica evoca senza definire. In un rimando di ricordi e di citazioni.
Mauro Molinaroli