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Venerdì 27 Novembre 2009 - Libertà

Rocca di Agazzano: il restauro più bello

L'iniziativa è stata presentata ieri in Fondazione. Ritireranno il riconoscimento i proprietari, i principi Gonzaga
La cerimonia del premio intitolato all'architetto piacentino Gazzola il 30 novembre

di ANNA ANSELMI
E‘ il restauro della Rocca di Agazzano progettato da Pier Giorgio Armani a essere stato giudicato come esemplare dalla commissione che dal 2006 assegna il "Premio Piero Gazzola per il restauro dei palazzi piacentini". Il riconoscimento verrà consegnato ai proprietari, i principi Gonzaga, lunedì 30 novembre alle ore 17.30 all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, in via Sant'Eufemia, 12. Dopo un intervento introduttivo di Luciano Serchia, soprintendente per i beni architettonici di Parma e Piacenza, illustrerà la storia dell'edificio Anna Coccioli Mastroviti, ufficio tutela della stessa Soprintendenza, mentre Pier Giorgio Armani, architetto, si soffermerà sulle caratteristiche di questo impegnativo recupero da lui diretto. L'iniziativa è stata presentata ieri in Fondazione da: Domenico Ferrari, capo delegazione del Fai (Fondo per l'ambiente italiano) di Piacenza, Carlo Emanuele Manfredi, delegato per Piacenza dell'Associazione dimore storiche italiane, e da Armani. Il premio, intitolato all'architetto nostro concittadino Piero Gazzola (1908 - 1979), Soprintendente per i beni architettonici di Verona, Mantova e Cremona, nonché primo presidente dell'Icomos (International council on monuments and sites), del quale fu tra i fondatori, è promosso dalle rappresentanze piacentine del Fai e dell'Associazione dimore storiche, insieme all'Associazione palazzi storici di Piacenza, guidata da Marco Horak, con il sostegno congiunto e paritetico della Fondazione di Piacenza e Vigevano e della Banca di Piacenza, «enti benemeriti sulla cui sponsorizzazione - ha auspicato ieri Ferrari - speriamo di contare anche per la prossima edizione, nella quale vorremmo celebrare Piero Gazzola, riservando a questa illustre figura nel campo del restauro una parte della cerimonia di consegna del Premio». Quest'anno ricorreva il trentennale della morte, mentre per il centenario della nascita nel 2008 si erano tenute visite guidate a Verona e un convegno di due giorni, con la regia di un comitato ad hoc istituito dalla Regione Veneto. Dal 1979 l'Icomos assegna il "Gazzola Prize" a chi più si è speso per la conservazione del patrimonio culturale. Ideatore del Premio piacentino è stato Manfredi, con l'obiettivo «di offrire un riconoscimento ai proprietari di immobili vincolati, di importanza artistica, i quali meritevolmente restauravano i loro edifici. Penso che questa iniziativa - ha detto ieri Manfredi - possa essere da stimolo per i privati, affinché intervengano seguendo le modalità di un corretto restauro». Ai proprietari sarà donata un'incisione. Armani ha ripercorso alcune delle tappe del progetto, i cui primi disegni risalgono al 1995. «Si è cominciato il cantiere vero e proprio nel 1998, con il rifacimento dei tetti. Si è poi proceduto per stralci per motivi pratici, ma questo ci ha anche permesso di conoscere meglio, di volta in volta, l'oggetto degli interventi». Il recupero ha quindi riguardato il piano interrato con i locali dell'antica cantina, rimessa in funzione; il piano terreno della Rocca e il loggiato al primo piano affacciato sul cortile, «destinati a ospitare attività di tipo collettivo ed esposizioni». Tra l'altro, rispetto ai precedenti edifici insigniti del Premio Gazzola (Palazzo Anguissola di Grazzano in via Roma, 99; Palazzo Ghizzoni Nasalli Rocca, in vicolo Serafini, 12 e la Villa Paveri Fontana a Caramello di Castelsangiovanni), il complesso di Agazzano rientra nel circuito dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, aperti al pubblico. In prospettiva i lavori di restauro proseguiranno al primo piano della Rocca e, successivamente, nel giardino e nell'area del fossato.

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