Martedì 24 Novembre 2009 - Libertą
Quando Nino Rota "interpretava" Visconti
Cinema e Risorgimento ha ospitato Francesco Lombardi, stamane film di Soldati
piacenza - Viva Verdi in cinemascope. Non č una novitą l'interesse nutrito dal cinema nei confronti del Risorgimento: «Fatta l'Italia, bisogna fare gli italiani» diceva Massimo d'Azeglio all'indomani della nascita di un Regno d'Italia finalmente unito. E gli italiani sono stati fatti soprattutto da quel grande schermo che con toni a volte didascalici ed epici ha raccontato le vicende che animarono la penisola italiana nell'Ottocento.
Il Risorgimento al cinema č il titolo di una rassegna, organizzata dalle "Verdissime. com" e dalla Provincia con il contributo di Cariparma e Fondazione di Piacenza e Vigevano e il patrocinio del Comune, che propone ad alcune scuole della cittą incontri e proiezioni a tema in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario dell'Unitą d'Italia che cadrą nel 2011. Č un'iniziativa interessante e gustosa, quella che č approdata nei giorni scorsi nell'Auditorium della Fondazione: l'occasione č offerta dal concorso nazionale Viva V. E. R. D. I. per la composizione di un inno patriottico a cui partecipano l'istituto "Mattei" di Fiorenzuola, i licei piacentini "Cassinari", "Colombini", "Gioia", "Respighi" e il "Romagnosi" di Parma (č invece fuori concorso la scuola elementare di Pontenure). A corollario dell'iniziativa, č prevista una serie di attivitą collaterali che prevedono la visione e l'analisi con esperti di estratti antologici dei film dedicati al Risorgimento: l'ultima volta sotto i riflettori č finito Il Gattopardo. Al centro del dibattito, presentato da Luciana Dallari delle Verdissime. com e dall'assessore Paolo Dosi, č andato l'estro musicale di Nino Rota, responsabile della colonna sonora del capolavoro viscontiano: Nino Rota l'ultimogenito di Giuseppe Verdi alle prese con le musiche per Il Gattopardo si č intitolato l'incontro coordinato da Francesco Lombardi, curatore dell'archivio "Nino Rota" alla Fondazione Cini di Venezia.
«Sono tanti gli aspetti che legano Rota e Verdi» ha spiegato Lombardi durante l'incontro, «entrambi hanno lavorato per i maggiori committenti del loro secolo, vale a dire il cinema e l'opera lirica; tutti e due hanno "coperto" due periodi fondamentali della storia italiana e in entrambi č riscontrabile un forte impegno sociale».
Nel Gattopardo la musica svolge un ruolo fondamentale; spiega Lombardi: «Il film di Visconti ritrae l'Italia nelle vicende di una famiglia, all'alba della nascita della nazione unita. Lo fa anche attraverso la musica che evidenzia la grandiositą degli eventi e con una serie di ballabili che ben rispondono alle esigenze di una sorta di realismo storico». Come non ricordare infatti il celebre episodio della festa danzante, diventata l'emblema del Gattopardo: il brano che accompagna il ballo č il Valzer brillante per pianoforte di Verdi, trascritto da Rota per orchestra; il "Cigno di Busseto" torna poi anche in alcuni temi operistici suonati sgangheratamente da una banda per l'arrivo del principe. Spazio poi al film, alle scene che testimoniano realmente un'unica veritą: Rota č stato davvero l'ultimogenito di Verdi. Stamane alle ore 10 all'Auditorium della Fondazione la rassegna prosegue con la proiezione di Piccolo mondo antico di Mario Soldati. Il film sarą preceduto da una conversazione con Piergiorgio Bellocchio, curatore del ciclo di incontri.
Betty Paraboschi