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Venerdì 13 Novembre 2009 - Libertà

Il Risorgimento spiegato ai giovani

Via al ciclo con "Viva l'Italia" di Rossellini e Molinaroli in cattedra

piacenza - Dal 1796 al 1870 vi è stato un tempo della nostra storia nel quale molti italiani non hanno avuto paura della libertà, l'hanno cercata e hanno dato la vita per realizzare il sogno della nazione divenuta patria. È stato il tempo del Risorgimento quando la libertà significava verità. Anzitutto sentirsi partecipi di una Italia comune, non dell'Italia dei "sette Stati", ostili tra loro e strettamente sorvegliati da potenze straniere. La conquista della libertà italiana è stata la rivendicazione dell'unità culturale, storica, ideale di un popolo per secoli interdetto e separato, l'affermazione della sua indipendenza politica, l'ingresso nell'Europa moderna delle Costituzioni, dei diritti dell'uomo e del cittadino, del senso della giustizia e del valore dell'eguaglianza ereditati dalla Rivoluzione Francese.
E attorno a questo tema si è discusso ieri in Fondazione, che con la collaborazione di Verdissime. com, ha dato il via all'iniziativa Il Risorgimento al cinema rivolta agli studenti delle scuole medie superiori, nell'ambito del concorso nazionale Viva V. E. R. D. I. , per la composizione di un inno patriottico. Nella giornata di ieri è stato presentato il film Viva l'Italia di Roberto Rossellini, commentato dal giornalista Mauro Molinaroli. Il film è ambientato nella Sicilia del 1860. Garibaldi sbarca a Marsala e a Calatafimi sconfigge l'esercito borbonico. Con il sostegno della popolazione locale i garibaldini superano lo stretto e avanzano verso Napoli, capitale del Regno delle Due Sicilie. Sul Volturno Garibaldi infligge alle forze regie la sconfitta definitiva. A questo punto i suoi uomini vorrebbero dirigersi verso Roma, ma Garibaldi sa che bisogna scendere a patti con Vittorio Emanuele II. A Teano i due si incontrano e Garibaldi consegna nelle mani del sovrano i frutti del suo operato.
«L'intento di Rossellini - ha detto Molinaroli - è quello di capovolgere la genesi celebrativa del film. In altre parole il regista intende contrapporre alla retorica agiografica con cui tradizionalmente la cultura italiana aveva trattato il tema del Risorgimento, una ricostruzione il più oggettiva possibile, fedele alla verità storica, dove la storia perde il suo alone di solennità per farsi cronaca dei fatti quotidiani. Rossellini cerca di approdare al grande affresco storico frequentando più la cronaca che la Storia o, per meglio dire, mostrando come attraverso la cronaca si arrivi alla Storia». E sull'identità nazionale, la citazione di una ricerca del "Corriere": i giovani di oggi hanno come oggetti e personaggi-simbolo la Nutella, Benigni con La vita è bella, i mondiali del 2006 e Vasco. Come si cambia.

Lino Lambrini

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