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Giovedì 19 Novembre 2009 - Libertà

Trapianto di midollo, 10 anni trascorsi in trincea

Dal 1999 effettuati a Piacenza 210 interventi. Il 19 dicembre un incontro aperto alla città coi protagonisti

Dieci anni dal primo trapianto di midollo osseo a Piacenza. Il primo intervento fu compiuto il 17 novembre del 1999, in prima linea c'era il professor Luigi Cavanna, attualmente capo dipartimentale e primario di Oncologia. In questi lunghi dieci anni il timone è passato al dottor Daniele Vallisa, che nel frattempo è diventato primario di Ematologia e del Centro trapianti, e che oggi, in pochi numeri, riassume il senso di un'avventura che ha riconsegnato la speranza a 210 pazienti.
«E' stato un percorso condiviso - spiega Vallisa - a cui ha dato avvio Cavanna, ed in cui il personale infermieristico non ha mai smesso di fornire impegno e dedizione».
A Piacenza si effettua il trapianto di midollo osseo autologo dal novembre ‘99. Il primo paziente a sottoporsi all'intervento fu un uomo affetto da mieloma multiplo. Dal 2002 il Centro trapianti di Piacenza è accreditato dall'Ibmt anche per il trapianto allogenico (da donatore). Da quel 17 novembre di 10 anni fa i medici e gli infermieri di Piacenza hanno visto passare nella camera sterile 210 pazienti, uomini e donne: 182 sono stati sottoposti a trapianto autologo (quando il donatore è lo stesso ricevente), e 28 gli allogenici.
«Da una camera sterile - spiega Vallisa - ora le stanze che abbiamo a disposizione nel reparto di Ematologia (collocata nella palazzina delle medicine specialistiche, al primo piano, ndr.) grazie a speciali dispositivi che le rendono idonee sono in tutto sette». «Il trapianto autologo di midollo - prosegue il primario di Ematologia - è più indicato per pazienti affetti da linfoma e mieloma, per pazienti colpiti da leucemie acute l'allogenico. Quanto ai risultati, si può affermare che gli esiti dei nostri 210 trapianti indicano una percentuale di successo in linea con i dati della Società europea».
Ma le neoplasie non sono l'unico alveo a cui viene in soccorso il trapianto. Le cellule staminali, tratte o da midollo (in camera operatoria) oppure da sangue periferico (tramite aferesi, da parte del Centro Trasfusionale dell'Ausl) costituiscono già il futuro di cura per altre patologie, e su questo fronte un aiuto importante alle ricerche è venuto dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano.
Le staminali a Piacenza sono già state infuse a a pazienti colpiti da infarto miocardico e a quattro pazienti affetti da sclerosi multipla. «Anche qui - dice Vallisa - siamo nel gruppo del trapianto di midollo. I risultati? Ottimi, direi, il primo trattato risale a quattro anni fa, e oggi conduce una vita normale». Il 19 dicembre, in sala colonne, medici e infermieri, assieme a tutti gli altri attori di questa bella storia, faranno un incontro aperto a tutta la città per i 10 anni del primo trapianto.

(red. cro.)

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