Domenica 25 Ottobre 2009 - Libertà
«Il centrosinistra lasci le partecipate della Provincia»
Foti (Pdl) e Polledri (Lega) chiedono le dimissioni ai nominati da Boiardi: «Da Tempi e A21 si può uscire»
Sono partiti da una critica sui nodi ancora da sciogliere sul cammino della fusione tra Enìa ed Iride, Tommaso Foti e Massimo Polledri («Il sindaco doveva informare il consiglio comunale dei fattori di rischio dell'operazione, ora i piacentini rischiano di pagare i debiti di Iride»). Per arrivare, infine, a chiedere ai rappresentanti dell'amministrazione provinciale nelle società partecipate dall'ente di rassegnare le dimissioni alla luce del ribaltone politico avvenuto in via Garibaldi in giugno, dopo cioè atti di nomina che portano la firma della precedente maggioranza di centrosinistra.
spoil system o moral suasion Una richiesta fatta a nome del centrodestra di cui i due deputati sono tra i massimi esponenti, Polledri per la Lega, Foti per il Pdl di cui è anche coordinatore provinciale. Quel centrodestra da cinque mesi al governo in via Garibaldi (giunta Trespidi) e che lunedì scorso in consiglio ha approvato le linee programmatiche di mandato. Ed è in virtù proprio di questo passaggio amministrativo che Foti ha spiegato la tempistica dell'avviso indirizzato ai cda delle partecipate: «Se la coerenza ha un senso, i molti consiglieri delle partecipate che hanno la casacca della vecchia maggioranza non possono essere oggi gli interpreti della politica di centrodestra. L'opposizione non ha condiviso le linee di mandato, difficile aspettarsi che le condivida chi è in posizione di continuità politica con quello schieramento». «Non si tratta di evocare lo spoil system e la revoca è un atto estremo; è piuttosto un richiamo a un principio di elementare coerenza politica per chiedere dimissioni doverose, un'azione di moral suasion», ha considerato Foti nel prendere le distanze dall'analoga iniziativa di Roberto Reggi quando, nel 2002, divenne sindaco per la prima volta: «Lui lo fece con l'arroganza di chi non aveva le linee di mandato dietro di sé».
Tempi spa e Agenzia Il messaggio, dunque, è chiaro. Dei primi indirizzi a cui recapitarlo non hanno fatto mistero i due deputati, ad esempio le due aziende del trasporto pubblico, Tempi spa («Guidata dal segretario provinciale del Pd») e Tempi Agenzia: «In nessuna c'è un rappresentante dell'amministrazione provinciale in carica», ha lamentato Foti facendo intendere che aspettarsi coperture di debiti societari da enti privi di rappresentanti di diretta espressione politica è tutt'altro che scontato: «C'è anche l'istituto del recesso, anziché abbattere i debiti si può abbattere il capitale». Che significa uscire o ridurre la partecipazione azionaria che oggi è del 40%.
centropadane E a proposito di quote di capitale da aumentare o ridurre, «una riflessione nella maggioranza si aprirà» anche sulle Centropadane, la concessionaria della Piacenza-Brescia (A21) di cui la Provincia ha il 7%. Foti era nella giunta (Guidotti) che nel 2000 decise di alienare la quota del Comune perché giudicata non strategica. Scelta bollata allora come scellerata dal centrosinistra, e sostenuta invece dal centrodestra «in relazione al programma di opere pubbliche» che con i soldi introitati si volevano realizzare, ha ricostruito ieri Foti nel mettere in conto «una riflessione» di coalizione per capire che fare oggi di quella partecipazione azionaria. E comunque «in Centropadane l'amministrazione provinciale ha pieno titolo per esserci con un suo rappresentante», ha chiarito l'onorevole riferendosi alla presenza in cda di Gianpaolo Crespoli (Pd).
Fondazione e Tadini Dal canto suo, Polledri nell'elenco delle partecipate ha voluto evidenziare la Fondazione di Piacenza e Vigevano (due nomine espresse dalla Provincia in consiglio generale, con ricadute anche su un seggio del cda) e l'azienda Tadini.
Trespidi scavalcato? Può apparire strano che non sia il presidente Trespidi, al quale spetta la firma sulle nomine, ad assumere per primo un'iniziativa del genere? «Non è impedito al coordinatore del Pdl fare una riflessione politica», ha tagliato corto Foti.
Gustavo Roccella