Venerdì 30 Ottobre 2009 - Libertà
Arriva Godot, la voce dell'anima
Stasera e domani al "Filo" debuttano i Diurni e Notturni della Vasini
piacenza - Al via la rassegna Pre/Visioni, sezione del cartellone Altri Percorsi della stagione di prosa Tre per Te, organizzata da Teatro Gioco Vita e diretta da Diego Maj, che da alcuni anni dedica spazio alle produzioni più interessanti delle scuole di teatro, ai laboratori e alle azioni teatrali. Lo spettacolo inaugurale, Da Aspettando Godot… qualcosa di diverso, originale rilettura firmata da Lucia Vasini e Paolo Rossi del capolavoro di Samuel Beckett, debutterà al Teatro dei Filodrammatici stasera, con replica domani, con inizio alle ore 21.
Lo spettacolo è l'esito del laboratorio condotto da Lucia Vasini con la compagnia "Diurni e Notturni", composta dagli ospiti e dagli operatori dei Centri diurni e delle Comunità del Dipartimento di salute mentale dell'Asl di Piacenza. Il percorso teatrale, avviato dalla compagnia nel 2004 e culminato nelle messinscene di Bonjour, Madame. Bonne nuit, Monsieur. Il cielo visto dalla terra (stagione 2005/2006) e con la performance Dalla Tempesta (stagione 2007/2008), ha coinvolto sotto la guida della Vasini una compagnia eterogenea di attori non professionisti in un autentico "gioco teatrale" e allo stesso tempo in un percorso terapeutico - coordinato da Marco Martinelli - che ha conseguito importantissimi risultati nella direzione dell'acquisizione da parte degli attori coinvolti di una maggiore consapevolezza di sé e del proprio ruolo sociale.
Il viaggio, inaugurato agli inizi del 2009, attorno alla drammaturgia di Beckett ha portato alla messinscena di Da Aspettando Godot… qualcosa di diverso, un progetto di cui firmano drammaturgia e la regia la Vasini e Rossi. In scena: Marco Daprà, Rino Bertoni, Luana Capriglione, Lucia Civardi, Giorgio Malvicini, Ivo Pizzoni, Domenico Valente, Eloisa Braghieri, Matteo Prencipe. Accanto agli attori: Diego Bragonzi Bignami (aiuto regia), Valentina Zorza (assistente), Piergiorgio Armani (scene), Irene Redaelli (costumi e realizzazione scene, con la collaborazione di Cristina Pecchioni e di Anna De Agnoi), Gaetano Liguori (musiche).
Lo spettacolo è prodotto da Teatro Gioco Vita e dal Dipartimento di salute mentale con il contributo della Regione Emilia Romagna e della Fondazione di Piacenza e Vigevano, ed è confluito in un ampio progetto che, su scala regionale, attraverso l'iniziativa MoviMente e il portale Teatralmente. it, si incarica di diffondere una nuova cultura della salute, un nuovo modo di affrontare le tematiche relative alla cura come mezzo per migliorare l'intero benessere sociale. Lo spettacolo vivrà quindi in una tournée regionale che toccherà, tra gli altri, i teatri di Bologna (Arena del Sole, 28 novembre, nell'ambito di DiversaMente - Festival dei Teatri della salute), Novellara, in provincia di Reggio Emilia (5 dicembre), Conselice, in provincia di Ravenna (17 dicembre).
Nelle note di regia così Lucia Vasini riassume il senso di questa rilettura del capolavoro beckettiano: «Questo è uno spettacolo che viene creato giorno dopo giorno dall'intelligenza degli attori, da Ivo, Rino, Luana, Lucia, Marco, Giorgio, Domenico. L'idea registica nasce in maniera collettiva, anche il testo è collettivo, ci aiuta l'intuizione, che quando arriva è come una saetta ed è la benvenuta. Tra noi rispettiamo la visione e, quando arriva, partiamo da questa e costruiamo un percorso di puro artigianato, mattone su mattone. Il senso del lavoro svolto con i pazienti non sta nel far recitare, quanto nel "tirare fuori" quella voce che è altro da sé. Quella voce che parla dentro e che invade la mente. Quella voce che nessuno ha mai ascoltato, la voce dell'anima. Una ricchezza per chi l'ascolta e per chi può agirla. L'artista con il suo lavoro fa emergere dal cuore lacrime e risa dimenticate. Emozioni che muovono l'area creativa, emozioni dal mondo infantile dove riso e pianto sono tutt'uno. Non è voler fare terapia. Non è voler trasformare pazienti e operatori in attori. Ma cogliere l'anima della "follia" e veicolarla nel gioco teatrale per la salute di chi la vive e di chi l'ascolta».
Chiara Merli