Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Lunedì 5 Ottobre 2009 - Libertà

Podestà: il tocco dell'artista completo

Il pittore con Mughini in Fondazione ha presentato il libro "Dark art - folds of light"

piacenza - Non c'è stata la Piacenza futurista nell'intervento di Giampiero Mughini l'altra sera all'Auditorium della Fondazione. Il Futurismo, una delle tante passioni di Mughini, ha lasciato il posto al nuovo volume di Giampiero Podestà, Dark art - folds of light, al cui interno sono pubblicati articoli di Gerard Georges Lemaire, lo storico dell'arte di fama internazionale presente insieme al barone praghese Alfonso Paar e a Mafalda Podestà, la moglie dell'artista piacentino.
E la serata, caratterizzata dalla proiezioni di opere del grande artista, è stata un rimbalzo continuo attorno all'arte di Podestà, una pittura ridotta all'essenziale, come ha detto Mughini, che ha definito Podestà, «un artista completo».
Sì, perché proprio Mughini è uno dei più grandi estimatori di questo pittore, per il quale Piacenza tra gli ultimi Sessanta e i primi Settanta, è stata una postazione da cui scattare, per andare altrove.
Ha vissuto di arte e per l'arte Podestà. Un pittore che ha debuttato con il pop, cui hanno fatto seguito i primi viaggi a New York. La Grande Mela con le sue numerosissime gallerie d'arte, con la sua eccentricità e le sue grandi aperture verso il mondo e il nuovo, è diventata "l'altrove" di Podestà, e Manhattan «l'isola più bella del mondo». La città in cui ha visto per la prima volta i quadri di Jasper Johns, l'artista - secondo Podestà - più importante tra gli esponenti della pittura pop americana. New York, la città dei musei, i più grandi e i meglio organizzati del mondo. La città dove per più di trent'anni Podestà ha alloggiato al Delmonico Hotel in una suite dove aveva abitato Bob Dylan e che gli era dedicata, poi al Regency Hotel sempre in Park Avenue. La città del suo gallerista di fiducia, quello che gli aveva organizzato una mostra dal titolo Sex sex sex. Una mostra che non ha lasciato indifferente neppure Madonna, la cantante che abitava a pochi passi dalla galleria.
Oggi Podestà - secondo i presenti l'altra sera all'Auditorium della Fondazione - è un grande artista, che ha sviluppato strade proprie e percorsi importanti, da seguire; e i toni monocromatici delle sue opere, quei blu che ne tracciano il segno e ne fanno un autore importante, originale e al tempo stesso ricco di creatività e di grande ingegno, sono l'espressione di una cultura che viene da lontano, che ha strizzato l'occhio a Mario Schifano, agli artisti cresciuti in un periodo particolarmente ricco e creativo.
«Per poi dire - come ha sottolineato Mughini - che ognuno di noi è ciò che rappresenta. Perché la pittura di Podestà è una ricerca ostinata su poche forme e a forza di alcuni colori fondamentali, è esattamente com'è l'uomo».

mol.

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio