Martedì 6 Ottobre 2009 - Libertà
Calenzano torna ad ammirare i Quindici misteri in S. Lorenzo
Nella chiesa presentate a restauro finito le piccole tele-capolavoro
BETTOLA - Giornata memorabile quella di domenica a Calenzano Valperino: nella chiesa di S. Lorenzo affollata di parrocchiani e di ospiti sono stati presentati, a restauro concluso, i dipinti di Robert de Longe, pittore fiammingo del ‘600 che ha lavorato molto a Piacenza e in provincia. Dopo le due ampie tele che raffigurano la Madonna del Rosario con Santa Caterina e San Domenico e San Pio V che sogna la vittoria di Lepanto della flotta cristiana su quella turca, sono state restaurate le quindici piccole tele-capolavoro dedicate ai misteri del Rosario. Cinque riguardano i misteri dolorosi, altri cinque i misteri gaudiosi e gli ultimi cinque i misteri gloriosi: costarono 540 lire nel 1705. I lavori di restauro sono stati eseguiti a Piacenza in un anno dalla pittrice Alessandra Repetti aiutata da Chiara Bertolotti. A Calenzano ha poi lavorato per il ripristino degli stucchi Andrea Zehrfeld, specialista tedesco di Dresda.
La cappella della Madonna del Rosario, la cui festa venne istituita dal Papa in seguito alla vittoria di Lepanto, è così tornata ai suoi settecenteschi splendori. Il locale Circolo Anspi ha invitato a Calenzano per l'occasione quanti hanno collaborato ai restauri con gli studi, il lavoro e i finanziamenti. Alla fine della messa il parroco don Angelo Sesenna e per la diocesi don Giuseppe Lusignani hanno espresso la gratitudine della popolazione agli esponenti delle istituzioni e ai restauratori. Il prof. Ferdinando Arisi ha ricordato di aver consultato tanti anni fa l'archivio parrocchiale della frazione bettolese e di aver trovato ben conservata la documentazione raccolta e scritta dal parroco con l'elenco delle spese affrontate dai parrocchiani. Per esempio la balaustra della cappella è stata ricavata da una enorme pietra di marmo "pescata" nel torrente Perino: il "piccapietra" di Peli fu pagato lire 1064 e 25 centesimi, cibarie comprese, nel 1708. La cappella venne realizzata da Provino Dalmazio Della Porta a spese del tenente Giuliano Gulieri nel 1705. Le spese per le opere pittoriche, come si è detto, sono state sostenute dai parrocchiani che pagarono pure l'intagliatore Giovanni Setti, l'indoratore Gherardo Perani, garzoni, un fabbo e un facchino. Con due doppie di Spagna e due zecchini nel 1724 Marc'Antonio Gulieri comprò il "confanone" con pomi dorati e il baldacchino.
Il sindaco di Bettola, Simone Mazza, in chiesa ha elogiato i cittadini e in particolare gli aderenti al Circolo Anspi per le numerose iniziative culturali per conservare il patrimonio artistico di Calenzano e far conoscere i tesori naturali della Valperino - cascate e paesaggio - agli escursionisti che arrivano da fuori provincia. Il geologo Giuseppe Marchetti, studioso della vallata, ha detto che la balaustra e altri elementi marmorei verdi presenti nella chiesa di S. Lorenzo sono di roccia magmatica già appartenente al mantello terrestre: si tratta di serpentinite brecciata formatasi in era geologica arcaica, tre o quattro miliardi di anni fa. Con l'Anspi e con i restauratori si sono congratulati anche i sindaci di Farini, Antonio Mazzocchi, di Coli, Massimo Poggi, di Lugagnano, Gionata Papamarenghi, l'assessore provinciale Bursi, il dott. Giuseppe Marazzi, presidente della Fondazione Cassa Risparmio di Piacenza e Vigevano che ha sostenuto i lavori, l'architetto Gian Battista Volpe, Maurizio Gariboldi e altri dirigenti dell'Amministrazione provinciale e don Barocelli coadiutore di don Angelo. Applaudita la partecipazione di Maddalena Scagnelli e Gabriele Dametti (del complesso Enerbia che tiene viva la tradizione dei canti e delle musiche popolari del nostro Appennino) e del coro che ha accompagnato il rito religioso. Sono intanto in cantiere i restauri della tela intitolata "Riposo durante la fuga in Egitto" di Luigi Mussi affidati alle cure di Chiara Bertolotti, lavori finanziati dalla Banca di Piacenza.
Gian Franco Scognamiglio