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Domenica 4 Ottobre 2009 - Libertà

Concertistica, apre la bacchetta di Izcaray

Stasera al Municipale si inaugura la stagione con l'Orer diretta dal giovane venezuelano

piacenza - Haydn, a 200 anni dalla morte, verrà proposto stasera al Teatro Municipale, nel concerto inaugurale della stagione concertistica 2009/2010, a cura della Fondazione Toscanini.
In palcoscenico ci sarà l'Orchestra Regionale dell'Emilia Romagna mentre sul podio Carlos Izcaray, direttore venezuelano vincitore del Premio al Concorso internazionale di direzione d'orchestra "Arturo Toscanini 2008". La giovane ma talentuosa "bacchetta" si è formata sotto la guida del padre, a sua volta musicista, e ha poi proseguito gli studi di perfezionamento negli Stati Uniti, diventando assistente di James Conlon. Già primo violoncello dell'Orchestra Sinfonica del Venezuela, Izcaray lavora come insegnante nel celebre sistema delle orchestre giovanili del Venezuela, creato da José Abreu.
Vario il programma del concerto, che avrà inizio alle 20.30 e comprenderà, oltre alla Sinfonia n. 90 di Haydn, anche Danzario del giovane compositore umbro Riccardo Panfili, che è stato allievo di Azio Corghi nonché vincitore dell'edizione 2006 del Concorso internazionale di composizione indetto dall'Accademia di Santa Cecilia. Inoltre Shéhérazade di Ravel, che si avvarrà dell'interpretazione del mezzosoprano Elena Belfiore. La cantante genovese, diplomatasi al "Paganini" nella classe di Gabriella Ravazzi, vanta un repertorio vasto e si è distinta come interprete di valore nei più importanti teatri italiani e stranieri, partecipando a festival importanti quali il Rossini Opera Festival di Pesaro.
Haydn compose la Sinfonia n. 90 nel 1788: è un brano caratterizzato dal vigoroso gioco di note ribattute, e che dinamizza il primo tempo attraverso una coinvolgente reiterazione ritmica. A questo fa eco la corposità sinfonica del Minuetto, fino al vivacissimo Finale. Per quanto riguarda Shéhérazade di Ravel, si tratta di tre liriche per canto e orchestra, che dimostrano quanto il compositore fosse affascinato dalle atmosfere di Le mille e una notte. Il primo frutto di quella passione estetica iniziò a prendere forma intorno al 1887. Ravel tornò a lavorarci 4 anni dopo, musicando liriche tratte da una raccolta poetica di Tristan Klingsor (che poi era lo pseudonimo del pittore e poeta Léon Leclèrc), intitolata appunto Shéhérazade. L'opera ricalca la natura esotica dei testi, attingendo alla cultura russa sebbene la partitura denota altresì un'attitudine fortemente sperimentale. La prima lirica s'intitola Asie e vede l'orchestra "immersa" in una dimensione acquatica. La seconda, La flûte enchantée, dà vita a una minuta serenata arabescante. Infine, L'indifférent mescola melanconia su un tessuto orchestrale spoglio, fino all'ultima, appena impercettibile strofa. Il brano Danzario del contemporaneo Panfili è stato presentato per la prima volta lo scorso febbraio nella Sala Santa Cecilia al Parco della musica di Roma, segnando un passo artistico notevole nel percorso artistico del compositore. Il brano è ideato come un corpo in rivolta contro gli automatismi del vivere quotidiano. L'introduzione richiama Il flauto magico di Mozart ed è una specie di esercizio propiziatorio, che sfocia in danze dionisiache, simboli del superamento di tutti gli altari ai cui piedi ci inchiniamo ogni giorno: dal denaro al mercato e al successo.

Eleonora Bagarotti

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