Venerdì 2 Ottobre 2009 - Libertà
Il maestro Muti dirige per i poveri dell'Africa
La "Missa" di Paisiello dedicata alla Lipeti e a padre Kizito
Note di speranza, dolci e avvolgenti, come quelle che ogni giorno Francesca Lipeti e padre Kizito Sesana cercano di offrire ai più poveri dell'Africa. Il maestro Riccardo Muti vede così la prova generale della Missa di Paisiello che ha accettato di condividere con i due testimoni di pace e solidarietà sostenuti ormai da tanti piacentini di buona volontà. Le note sono quelle della "Missa defunctorum" che - con l'orchestra giovanile "Luigi Cherubini" - risuoneranno il prossimo 3 dicembre al Teatro Municipale (ore 20 e 30) nella prova generale pubblica (in cartellone è il giorno dopo) il cui incasso sarà interamente devoluto alle opere del medico piacentino Francesca Lipeti, tra i Masai, e a quelle di padre Kizito, tra i bambini di strada del Kenya con l'associazione Amani. L'iniziativa è stata presentata ieri mattina nel ridotto del Municipale dall'assessore Paolo Dosi, dal presidente di Amani Gian Marco Elia, dalla giornalista e volontaria Patrizia Soffientini e dallo stesso maestro Muti. «Tutti mi ringraziano per la mia generosità - dice il direttore d'orchestra - ma io in verità non ho fatto nulla se non accettare di dirigere per questi due grandi personaggi». La musica è quella di un grande compositore napoletano del 1700, Giovanni Paisiello. E' una messa da requiem ma - osserva Muti - «non ha nulla di tragico bensì di speranza, con quelle note dolcemente avvolgenti delle madri verso la figura del figlio morto o sofferente. E' una musica di grande dolcezza e tenerezza». La stessa dolcezza e tenerezza che Francesca Lipeti e padre Kizito comunicano nella loro opera quotidiana. «A questo punto della mia vita - continua il maestro - mi dedico a portare in giro per il mondo la musica come messaggera di amicizia e solidarietà; offrire la generale, nel bellissimo teatro di Piacenza, a queste associazioni mi dà una grande soddisfazione. Ad una certa età non è più l'applauso che interessa ma qualche cosa di più alto». «Questo concerto è una goccia d'acqua - riflette a voce alta - nel fuoco tremendo che sta avvolgendo il nostro mondo. Tanti altri, e mi riferisco ai governi e ai politici dei vari paesi, dovrebbero impegnarsi su questa strada». Quello che accadrà il prossimo 3 dicembre sarà merito di una cordata di solidarietà che riunisce il Comune di Piacenza, la Fondazione Toscanini, la Fondazione di Piacenza e Vigevano (che pubblicherà un volume), gli Industriali (che si accolleranno le spese per portare a Piacenza, quella sera, Francesca Lipeti e padre Kizito), l'ex assessore ai teatri Giovanna Calciati (oggi consigliere comunale) e tanti volontari. La sera del 3 dicembre accadrà anche un altro piccolo grande evento. Il medico dei Masai e il missionario comboniano si incontreranno per la prima volta. Lo ricorda Gian Marco Elia, il presidente di Amani: «Vivono nello stesso paese, il Kenya, ma la carenza delle vie di comunicazione rende difficilissimi gli spostamenti». «Vi ringrazio tutti per quello che fate - dice Elia - anche a nome dei bambini delle nostre case famiglia. E' il loro spirito che ci spinge lontano e ci ha portato fino a qui».
Federico Frighi
federico.frighi@liberta.it