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Domenica 4 Ottobre 2009 - Libertà

Piva, un Cuore d'Oro per la ricerca

Gli Amici della Mietitrebbia in festa nel Tendone dei trapianti

L'edizione 2009 della "Festa del Cuore d'Oro città di Piacenza" andata in scena lo scorso venerdì sera è stata, come sempre, un successo. Un successo dovuto al clima che si respira ogni volta sotto al "Tendone dei Trapianti", struttura che da sedici anni viene montata nel prato della parrocchia Bosco dei Santi di Mortizza. Un successo che è il frutto di un'organizzazione meticolosa curata dall'associazione Amici della mietitrebbia, ed orchestrata dall'anima dell'evento: il cavaliere Antonio Marchini. La serata è riuscita a coniugare la vitalità che si respira in una festa paesana all'intento di far conoscere alle persone i progressi della scienza. A dimostrarlo è stato Marchini, con il suo solito modo di fare, diretto e con un'energia che il dialetto rende esuberante. Alla serata hanno preso parte il sindaco Roberto Reggi, «una festa che dimostra la buona volontà che unisce», il presidente della Provincia Massimo Trespidi «alla mia prima volta ad una festa che voglio conoscere e capire», il prefetto Luigi Viana nuovo «a questa manifestazione bella, sentita, calorosa e sincera», e il vescovo Gianni Ambrosio che ha invocato la benedizione «del Signore sui presenti e su chi è premiato per il cuore grande». E quindi eccolo il momento della premiazione. A ricevere il Cuore d'Oro 2009, finanziato dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, è stato il professore Gianfranco Piva, preside della Facoltà di Agraria dell'Università Cattolica di Piacenza, "premiato per aver consacrato la vita alla ricerca e all'università, mettendo l'esperienza e la conoscenza a disposizione della collettività. " Un premio che Piva ha ricevuto con l'emozione di chi, ormai piacentino d'adozione, in questa città si sente a casa. «Qui mi è stata data la possibilità di esprimere le mie capacità, quindi sono io a ringraziarvi». Ma il preside della Facoltà di Agraria non è stato l'unico ad aver ricevuto un riconoscimento. Un sentito premio alla memoria è andato al medico Stefano Tinozzi, da poco scomparso, a ritirarlo la moglie e il figlio. E poi è stata la volta delle tre volontarie Avis premiate per il numero di donazioni fatte. Ernestina Cheodarci, ha donato dal 1980 circa 44 litri di sangue. Una carriera della bontà iniziata per sfida, «volevo battere mio marito» e proseguita fino a domenica scorsa, «data della mia ultima donazione, la 111esima». Poi è stata la volta di Ivana Monti che dal 1982 si è sottoposta a ben 89 donazioni. Infine Giuseppina D'Ambrosio, classe 1939 con 82 donazioni. Un riconoscimento è andato anche a Barbara Gambazza, segretaria della Croce Bianca. Immancabili le due relazioni mediche, introdotte da Renzo Ruggerini vice presidente della Pubblica Assistenza. A prendere la parola sono stati Daniele Vallisa primario del reparto di Ematologia dell'ospedale cittadino, che ha parlato delle prospettive date dai farmaci biologici e dai trapianti nell'ambito dell'ematologia, e Andrea Maria D'Armini professore di Cardiochirurgia dell'Università degli studi di Pavia, che ha sondato il trattamento chirurgico dell'ipertensione polmonare post-embolica. A salire sul palco, tra gli altri, sono stati anche Giacomo Marazzi presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Francesco Maini direttore amministrativo dell'Ausl, Giuseppe Bertoni, docente all'Università Cattolica, Alfredo Bazzani presidente dell'Avis di Piacenza, Giancarlo Carrara presidente Croce Bianca, il professore Mario Viganò, i primari ospedalieri di oncoematologia Luigi Cavanna e di pediatria Giacomo Biasucci, e il parroco don Beppe Sbuttoni. Questi ultimi tre hanno ricevuto una donazione di 500 euro, ricavato della notte bianca di Mortizza organizzata in agosto dal gruppo I Babbiott. La festa, realizzata in collaborazione con numerose associazioni cittadine, si è conclusa con un grande rinfresco.

Chiara Cecutta

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