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Domenica 27 Settembre 2009 - Libertą

Una mostra d'arte nella vecchia ghiacciaia

Fiorenzuola, oggi si aggiunge un altro
tassello del museo diffuso di Terre traverse

FIORENZUOLA - Oggi apre al pubblico un altro tassello del museo diffuso delle Terre traverse, associazione di aziende agricole nata nel territorio della Valdarda dall'omonimo progetto europeo. L'appuntamento di oggi pomeriggio č presso l'azienda agricola e agrituristica Battibue della famiglia Bisagni (Fiorenzuola): qui alle 17 inaugura la mostra di acquerelli di Silvia Molinari e si degustano gli infusi offerti di Rosanna Antrone di "Armonie di Natura". La mostra sarą allestita nell'antica ghiacciaia, oggi rifunzionalizzata grazie all'iniziativa di due giovani architetti piacentini: Roberto Pigorini e Mauro Mariani, che proprio con questo progetto hanno partecipato al concorso "Medaglia d'oro all'architettura italiana" bandito dalla Triennale di Milano, con il quale hanno vinto il secondo premio (a dicembre uscirą un articolo su Casabella, una delle maggiori riviste del settore architettura e design). L'evento di oggi fa parte del programma 2009 di Terre Traverse, "Arte e artisti nel paesaggio rurale di pianura", che ha il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano e coinvolge i comuni di Fiorenzuola, Alseno, Besenzone, Cortemaggiore, Monticelli, San Pietro, Villanova. Il recupero dell'antica ghiacciaia presente nella struttura agricola, diventa strumento per rappresentare la dimensione della memoria collettiva del territorio. Si tratta di una costruzione a pianta circolare, che č stata ripensata con una particolare sottolineatura al tema dell'acqua. «Un tema - spiegano gli architetti - fondamentale per l'identitą del territorio: dalla sua forma solida (la neve ed il ghiaccio raccolto e stipato nella ghiacciaia), l'acqua torna, attraverso il lento disciogliersi, alla terra. La ghiacciaia diventa testimonianza anche dell'opera svolta dai monaci cistercensi della vicina Abbazia di Chiaravalle, che hanno strappato alle acque il terreno per le proprie coltivazioni, con un'opera di bonifica». Nella vecchia ghiacciaia č stata inserita un'installazione meccanico-sonora che guida il visitatore, riproducendo il suono ripetitivo della goccia che si rompe in uno specchio d'acqua: esperienza sensoriale, questa, che diventa parte integrante dello spazio. Rumori, odori, temperature differenti di questo luogo originario convivono con la nuova struttura realizzata in legno. L'ampliamento realizzato ridisegna due aree espositive esterne alla ghiacciaia: le aule espositive sono illuminate con tagli di luce orizzontali e verticali, angolari tra la parete e la copertura, che alternano pieno e vuoto, luce e materia.

d. men.

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