Giovedì 25 Novembre 2004 - Libertà
Tace il labbro, ecco la Vedova
Municipale - Stasera l'operetta di Léhar con la compagnia di Corrado Abbati. Il soprano Sanguinetti sarà Anna Glavari
Dunque stasera alle 21 torna l'operetta al Municipale per la stagione del Bicentenario del teatro. A portare in scena il "classico dei classici" della piccola lirica, La vedova allegra di Franz Léhar (che quest'anno compie cent'anni), sarà la consolidata compagnia di Corrado Abbati, frequentemente presente nelle stagioni musicali piacentine.
Ad interpretare il ruolo della vedova Anna Glavari non sarà però il soprano di San Pietroburgo Olga Adamovich, come precedentemente annunciato dalla Fondazione Toscanini, che cura la stagione, bensì Paola Sanguinetti.
Il bravo soprano, partner abituale di Andrea Bocelli nelle sue tournée in tutto il mondo (è appena rientrata da una serie di trionfali concerti in Cina), arriva a Piacenza forte di un'esperienza maturata su importanti palcoscenici lirici. A Parma ha debuttato in Bohème, per essere poi Tosca. A Lecce, sotto l'attenta guida di Katia Ricciarelli, ha cantato Il tabarro di Puccini e I pagliacci di Leoncavallo, portati in tournée in America. Il suo debutto nella Vedova risale a tre anni fa con la Fondazione Toscanini.
C'è dunque molta attesa per questa Vedova allegra che si avvale della regia dello stesso Corrado Abbati e la direzione musicale del maestro Marco Fiorini, che è nata in esclusiva nazionale, per festeggiare i cento anni dell'operetta più famosa del mondo.
Accanto a loro una pattuglia di artisti affiatati: Antonella Degasperi, Fabrizio Macciantelli, Giovanni Cucuccio, Giada Bardelli, Matteo Mazzoli, Francesca Dulio, Gabriele Monsignori. Le coreografie dello spettacolo sono firmate da Stefania Brianzi, che è stata allieva di Giuseppina Campolonghi all'Accademia di danza "Domenichino da Piacenza", le scenografie sono di Alfredo Troisi, i costumi di Artemio Cabassi.
L'argomento della Vedova allegra è ben noto. Anna Glavari, vedova di un ricchissimo banchiere del Pontevedro (un Paese immaginario dei Balcani) si è stabilita a Parigi, corteggiatissima per la sua avvenenza e per il suo denaro. Mirko Zeta, l'ambasciatore del Pontevedro nella capitale francese, teme che l'eventuale matrimonio di Anna con uno straniero sottragga alle non floride finanze del suo Paese l'ingente capitale di cui la donna è erede e proprietaria. Incarica perciò un suo diplomatico, il principe Danilo, di sorvegliarla e, possibilmente, di sposarla: in questo modo il patrimonio resterebbe pontevedrino. Danilo, che ha già corteggiato Anna in passato, intesse con lei un'altalenante schermaglia amorosa, parallelamente alla quale si sviluppa quella fra Camillo de Rossillon e Valencienne, la moglie dell'ambasciatore Zeta.
Una serie di equivoci, un vorticoso scambio di coppie, di promesse, di sospetti e di rivelazioni anima l'operetta fino allo scioglimento finale in cui il parapiglia si ricomporrà nel modo migliore con il matrimonio fra la bella vedova e Danilo.
E' scabroso le donne studiar! canteranno, uniti nella celeberrima marcetta, tutti gli uomini della commedia.
Fra le pagine musicali più belle della Vedova allegra ricordiamo anche alcuni grandi temi di valzer (quello sensuale e lirico del duetto Tace il labbro, e quello brioso, irresistibile, delle Sirene della danza, la nobilissima classica Romanza della Vilja, il duetto Come di rose un cespo e l'ammiccante, scanzonata Vo' da Maxim, allor che illustra i piaceri della sua vita libertina.
r. s.