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Domenica 13 Settembre 2009 - Libertà

La provincia fa squadra per Casa Montagna

«Valorizzarla come patrimonio del territorio». Alla ricerca di progetto
e finanziamenti condivisi. Devoti chiede 100mila euro in 5 anni

ferriere - Podenzano, Farini, Bettola, Pontedellolio, Vigolzone, Morfasso. Ma anche Bobbio e Coli, addirittura Borgonovo. E soprattutto il centro di gravità, Piacenza, con il sindaco Roberto Reggi. Questi nomi sembrano confermare che non sia solo la Valnure a voler fare quadrato intorno a Ferriere, ma anche i sindaci o i rappresentanti delegati che si sono presentati all'incontro promosso dal primo cittadino Antonio Agogliati per siglare una soluzione condivisa da spalmare su tutta la provincia - in vista soprattutto dell'allettante Expo 2015 - e mettere la parola fine alla diatriba su Casa Montagna e il Festival dei giovani. Almeno nelle intenzioni dei partecipanti al meeting, convinti del fatto che l'unione farà la forza e renderà attrattivo il progetto su Casa Montagna, rispondendo adeguatamente alla richiesta del direttore, Carlo Devoti: 20mila euro ogni anno per cinque anni a partire dal 2010.
L'idea cardine è valorizzare Casa Montagna come patrimonio di tutta la provincia piacentina. Su questo i sindaci non vogliono discutere: si allontana così l'ipotesi del ritorno nel Parmense (l'attività mosse i primi passi a Bedonia). «Siamo riusciti a impostare l'idea di un progetto da calare sul territorio», spiega infatti Agogliati, "padrone di casa" del summit che si è tenuto ieri mattina in municipio a Ferriere. In questo modo sarà possibile ottenere i finanziamenti necessari per rendere Casa Montagna degna del suo nome, la casa cioè di tutta la montagna e non un carico solo di Ferriere. «La Provincia ha ricevuto il mandato di coordinatrice di questo progetto importante», ha aggiunto Agogliati.
Anche dalla Valtrebbia arriva la solidarietà di intenti. Commenta, infatti, Roberto Pasquali, assessore al turismo del Comune di Bobbio: «L'incontro è stato positivo per capire di cosa stavamo parlando al di là delle questioni sui giornali. Tutti i Comuni hanno apprezzato l'idea di costruire un tavolo coordinato dalla Provincia: la voglia di partecipare c'è. Questa è una di quelle attività che non possiamo permetterci di perdere».
Il sindaco di Podenzano, Alessandro Ghisoni, crede che «la rete si possa allargare: dobbiamo capire come ottenere partecipazione e risorse, come concretizzare il progetto nella Provincia. Secondo me, è necessario puntare non solo sullo spettacolo, sull'aspetto ricreativo ma anche sull'aspetto di promozione. Lavorare insieme, non lasciare che gli aspetti siano impermeabili e si isolino sul palco dello spettacolo».
L'assessore alla cultura di Borgonovo, Francesco Cravedi, infine, lancia un modello sulla base della sua esperienza, concludendo l'intervento con una battuta: «Noi abbiamo esperienza di un modello efficace di aggregazione nel caso del Val Tidone festival. Non vorrei però che entrassimo in conflitto di interesse, soprattutto per quanto riguarda la Fondazione di Piacenza e Vigevano».

Elisa Malacalza

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