Venerdì 18 Settembre 2009 - Libertà
De Longe e Fontanelli, in San Giuseppe
oggi si sveleranno i segreti dei restauri
Verranno presentati oggi alle 18 nella chiesa di San Giuseppe, in via Campagna, 68, i restauri della pala di Roberto De Longe sull'altar maggiore e dei due ovali di Domenico Fontanelli nelle cappelle laterali, con i quali si è concluso il recupero delle sei tele presenti nell'edificio, all'interno di un programma che prevede prossimamente interventi sugli stucchi e la decorazione murale. Per raccogliere fondi già questa sera, alle 20.30 nella Sala delle colonne, si terrà un torneo di burraco. Alle 18, dopo i saluti di: Andrea Bianchi, direttore generale dell'Ausl di Piacenza, don Giuseppe Lusignani, direttore dell'ufficio beni culturali della diocesi, Giacomo Marazzi, presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano che ha contribuito al finanziamento dei restauri, illustreranno i lavori Davide Gasparotto, della Soprintendenza per i beni storico-artistici di Parma e Piacenza, e il restauratore Davide Parazzi. Al di là dell'importante rinvenimento della Madonna in trono dipinta sulla parete di fondo del presbiterio, ma celata alla vista dalla pala con il Transito di San Giuseppe del De Longe, l'iniziativa suggerisce interessanti considerazioni sui temi della conservazione. Gasparotto osserva come l'affresco scoperto, per il quale è stata proposta una datazione alla fine del Trecento o ai primi del Quattrocento, riveli tracce di un precoce restauro, «di tipo integrativo, che tentava di imitare il gusto tardogotico del De Carro», l'artista cui si tende a ricondurre l'opera. Parazzi aggiunge che, «attraverso le lacune del dipinto murale a tecnica mista, sono affiorati lacerti di intonaco colorato di una decorazione precedente». È inoltre stato grazie alla pulitura dei due ovali con il medesimo soggetto, La Sacra Famiglia, prima pressoché illeggibili, che si è potuta decifrare la datazione al 1687-1688 e, su uno di essi, la firma del pittore, il piacentino Domenico Fontanelli, i cui dati biografici erano stati resi noti da Giorgio Fiori in uno studio pubblicato sull'Archivio storico per le province parmensi del 1973. Le spese per questo restauro sono state sostenute da Domenico Ferrari, docente dell'università Cattolica e capo delegazione del Fai, in concomitanza con il ritrovamento della lastra tombale del suo antenato, il medico Domenico Ferrari (1765-1842), direttore dell'ospedale di Piacenza, consulente della duchessa Maria Luigia e docente alla facoltà di medicina a Parma. La lapide, che indicava il luogo di sepoltura, era stata rimossa, forse - viene ipotizzato - durante un cantiere negli anni ‘60 del secolo scorso. Ritrovata nelle cantine a pezzi, con la parte centrale distrutta, è stata restaurata da Giorgio Arcari e posizionata sulla controfacciata della chiesa. All'esterno il luminare della medicina è celebrato dal monumento di Paolo Toschi con epigrafe di Pietro Giordani (autore anche del testo della lastra tombale recuperata). Monumento che «necessiterebbe ora di cure. È mia intenzione - auspica Ferrari - farmene carico appena possibile». Oggi si parlerà inoltre della pubblicazione sulla chiesa di San Giuseppe, curata da Tiziano Fermi, con testi di vari autori.
a. ans.