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Martedì 15 Settembre 2009 - Libertà

Il college inglese in città, il successo del campo estivo

Il progetto Comenius

Leggendo delle cose e degli accadimenti della città mi sono soffermato sulle iniziative di questi giorni sugli stati generali Forum Città dei bambini che si è tenuto all'Urban Center di via Scalabrini in questa nostra città. E mi è andata la mente al ricordo su una iniziativa della scuola piacentina dello scorso anno, riguardava il progetto Comenius, che si era sviluppato nella scuola elementare Vittorino da Feltre.
Capacità di educare e, chi meglio delle insegnanti hanno avuto ed hanno questa capacità oggi? Tant'è che nella stessa scuola del su menzionato progetto ad opera della stessa insegnante di lingue, nella veste questa volta di camp director, si è tenuto per il sesto anno il city camps. Ne aveva già dato notizia la stampa locale.
Questo campo estivo, un modo per imparare l'inglese restando nella propria città, è senza dubbio iniziativa lodevole, per i costi contenuti dei partecipanti (si evitano le spese per il viaggio ed il soggiorno in un college inglese) e per il metodo di insegnamento.
Il campo estivo è terminato l'11 settembre ed ha visto impegnati tutta una serie di figure sociali ed educative, che di fatto rappresentano o dovrebbero rappresentare il sistema educativo nazionale: i genitori (coinvolti nell'iniziativa a partire dall'invito loro rivolto per il primo incontro il 28 marzo), gli insegnanti e chi con loro collabora volontariamente, nel nostro caso le assistenti, insegnanti e studentesse - universitarie e delle scuole secondarie -, le realtà economiche più sensibili, nel nostro caso, La Fondazione Cassa di Risparmio e la Groupama Assicurazioni, ed ancora le attività economiche del quartiere - bar, pizzerie, panifici.
Mentre quindi si assiste, da una parte a tagli indiscriminati nella scuola, dall'altro ci si prodiga con tutti i mezzi a portare avanti programmi e progetti che formino nel modo migliore i futuri cittadini.
Si manifesta contro l'attuale politica ministeriale, che poi tanto attuale non è, perché ad ogni legislatura una sfoltitina alla scuola si sentono tutti in dovere di farla, mentre nello stesso tempo ci si impegna a fare funzionare al meglio "il sistema suola".
Questo è l'esempio che ci viene portato quotidianamente da parte di tutto il personale impegnato nell'ambito scolastico, un esempio di critica costruttiva che ci viene additato da tanti settori maltrattati dalla "politica" dei politicanti, e non posso fare a meno di pensare oltre che agli insegnanti, alle forze di polizia o al personale ospedaliero (non dimentichiamo che abbiamo un sistema sanitario che ci invidiano e che cercheranno di attuare perfino negli States, speriamo Obama ci riesca!), così come abbiamo avuto un sistema scolastico che dal nido alle materne alle elementari (adesso primarie) ci hanno invidiato perfino i precisi e scrupolosi nipponici e che adesso si cerca di smantellare (Tremonti lo vult).
Ma tant'è! Ho appreso dell'iniziativa in seguito alla conferenza stampa del 31 agosto, dove niente che poco di meno, anche il comune si interessava all'iniziativa, patrocinandola! E per la prima volta! (siccome risulterebbe banale, il meglio tardi che mai, non lo dico). Dico invece grazie, come cittadino all'assessore di turno intervenuto che ha sottolineato l'iniziativa come meritevole di attenzione e sostegno.
Questa iniziativa gratifica anche molto i ragazzi partecipanti, perché alla fine vengono sottoposti ad un colloquio orale e ricevono una certificazione riconosciuta secondo parametri europei (sui livelli di competenze raggiunte) ed un diploma che rappresenta un giudizio globale sull'alunno.
Tutto il corso è strutturato secondo una metodologia ludica (sport, escursioni) e laboratori: musicale, linguistico, teatrale.
Lo spettacolo finale coinvolgeva tutti i partecipanti divisi in sei gruppi, a seconda dell'età che va dai 5 ai 14 anni, ogni gruppo è stato seguito da un tutor che vanno elencati per comprendere anche il respiro internazionale dell'iniziativa: Dove Jennifer, William Brotherhood, Hai Stefanie Joanne (inglesi), Vlkojan Sarah Lynn (americana) Berge Mark Edwin (canadese).
E il contenuto dello spettacolo ha spaziato dalla filastrocca a personaggi dei cartoni animati, dagli hippy anni sessanta, all'attualissimo personaggio Sympson. (Sympson non rappresenta in fin dei conti l'italico ragionier Fantozzi di Paolo Villaggio in versione americana, qualche decennio dopo?)
Come dicevo quest'esperienza è terminata l'undici, con piena soddisfazione da parte dell'utenza tutta e con il desiderio di ripeterla l'anno prossimo, magari anziché tornare nelle proprie case, dormire anche fuori, nell'ambito dell'iniziativa, in adeguate strutture cittadine (non è un mio suggerimento ma quello che emerge dal sondaggio riservato ai partecipanti stessi).
Away with the fairies! Via con la fantasia! È il giornalino che è venuto fuori da questa esperienza, uno stimolo ed un incentivo per una futura generazione di cittadini che in Italia sicuramente e grazie anche a queste esperienze, leggeranno di più e più giornali.

di CARMELO SCIASCIA

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