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Mercoledì 16 Settembre 2009 - Libertà

Chiesa, cinquecento anni di storia

In un volume dalla riforma gregoriana a quella protestante

Cinquecento anni del passato della Chiesa piacentina, "dalla riforma gregoriana alla vigilia della riforma protestante", sono approfonditi nel secondo tomo del secondo volume della Storia della diocesi di Piacenza, che verrà presentato domani alle 17.30 all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, la quale sta provvedendo alla pubblicazione dell'opera, edita da Morcelliana e di cui sono previste due ulteriori tappe, incentrate rispettivamente sull'età moderna e contemporanea. Interverranno: Vittorio Anelli, coordinatore editoriale; Paola Vismara Chiappa, docente dell'università di Milano; Maria Pia Alberzoni, università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e monsignor Domenico Ponzini, direttore emerito dell'ufficio beni culturali della diocesi di Piacenza - Bobbio.
Quello preso in esame nel libro di oltre 400 pagine, a cura di Pierre Racine, è - soprattutto per quanto riguarda i secoli XII e XIII - un periodo "dei più fecondi della storia della diocesi, che ospitava il monastero cistercense di Chiaravalle della Colomba e assistette all'insediamento in città degli ordini mendicanti: frati predicatori e frati minori, eremiti di S. Agostino, Servi di Maria", evidenzia lo storico francese, che in particolare si è occupato dei capitoli relativi al rapporto tra i pastori della diocesi (che con il diploma imperiale di Ottone III del 997 avevano assunto anche il potere temporale) e il governo comunale, desideroso di affrancarsi dai vincoli dell'autorità civile e religiosa assommate nella figura del vescovo-conte; la diffusione dei movimenti pauperistici ereticali; il passaggio dal tramonto del monachesimo benedettino, insediato principalmente nelle campagne, all'affermarsi degli ordini dei domenicani e dei francescani, che si rivolgevano essenzialmente alla società urbana; il ruolo di Piacenza lungo le vie della fede, percorse da una moltitudine di pellegrini specie in concomitanza con il Giubileo del 1300.
I protagonisti della tribolata prima età comunale, tra il 1121 e il 1210, sono invece analizzati da Ivo Musajo Somma, mentre Anna Riva espone il tema della scuola e dell'insegnamento nel Medioevo, all'ombra delle biblioteche presso S. Antonino e la chiesa matrice dell'Assunta (ossia il Duomo); Anna Maria Segagni si sofferma sull'arte romanica e Manuela Veneziani su quella gotica; Francesco Bussi dà conto del rapporto tra liturgia e musica, attraverso illustri testimonianze giunte fino a noi, come l'Antifonario-Graduale di S. Antonino codice n° 6 e il Registrum Magnum dell'Archivio capitolare della Cattedrale; Fausto Aosta si concentra sulle strutture caritative, le confraternite, gli ospedali (unificati nel 1471 nell'Ospedale grande) e il Monte di Pietà, attivo dal 1490, su ispirazione del francescano Bernardino da Feltre. Queste ultime due sono istituzioni nelle quali progressivamente - osserva Racine - viene meno il ruolo preponderante svolto dalla Chiesa per tutto il Medioevo. Con monsignor Ponzini, ci si addentra infine nella vita religiosa della diocesi, appunti - precisa l'autore - in attesa di uno studio più ampio in fase di elaborazione sulla base di documenti inediti.

di ANNA ANSELMI

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