Domenica 13 Settembre 2009 - Libertà
«I quaranta dipinti resteranno in Galleria»
I promotori dell'iniziativa, dedicata a Stefano Fugazza, ora guardano al futuro
L'inaugurazione della mostra Pittura toscana alla Ricci Oddi si è svolta ieri in due tempi: al Teatro dei Filodrammatici, con gli interventi del sindaco Roberto Reggi, dell'assessore alla cultura del Comune, Paolo Dosi, del presidente della Galleria d'arte moderna "Ricci Oddi", Vittorio Anelli, della dirigente del settore cultura, Antonella Gigli, e del curatore dell'esposizione, Sergio Rebora, e nel museo di via San Siro, la cui rotonda d'onore ospiterà fino al 2 maggio la raccolta privata lombarda di un collezionista che ha scelto di rimanere anonimo.
Ma l'iniziativa di ieri - come è stato da più parti ribadito - non ha semplicemente tagliato il nastro a un'esposizione temporanea, accogliendo il pubblico in un museo dall'ingresso e dal bookshop rinnovati. Una volta conclusa la mostra, i 40 dipinti di piccolo formato resteranno infatti in galleria. «Il proprietario ha stipulato un comodato di dieci anni» precisa il presidente Anelli, ma si parla già di una possibile donazione definitiva che, se concretizzata, sarebbe la più consistente dall'apertura della Galleria nel 1931, quando Giuseppe Ricci Oddi donò alla città una collezione di oltre 400 opere. Ieri però è stata anche l'occasione per ribadire l'impegno del Comune per il futuro del museo che guarda ormai all'ampliamento nei tre piani del Palazzo ex Enel, che la Fondazione di Piacenza e Vigevano ha nelle scorse settimane messo a disposizione della Ricci Oddi. Se il sindaco ha confermato il sostegno che i lComune intende riservare alle arti visive, Anelli ha evidenziato come gli spazi recuperati potranno allargare le prospettive di un museo che ha molte opere, sia pure non tutte di grande qualità, nei depositi, e la cui biblioteca non è consultabile per carenza di sale idonee. L'apporto delle istituzioni sarà inoltre indispensabile - ha proseguito Anelli - per l'adeguamento degli impianti dell'edificio progettato da Arata. L'auspicio è che intanto, complice la mostra, sulla Ricci Oddi possa tornare a convergere l'attenzione che sicuramente merita in un periodo di crescente interesse per l'Ottocento (le retrospettive su Telemaco Signorini a Padova, su Boldini nella Parigi degli impressionisti dal 20 settembre a Ferrara, mentre sempre dal 20 a Rancate di Mendrisio nel Canton Ticino riemergerà la collezione ritrovata di Riccardo Molo). Ieri presenti anche i rappresentanti della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, che hanno sponsorizzato l'esposizione piacentina, nell'ambito della collaborazione instauratasi un anno fa con la mostra Da Corot a Picasso, da Fattori a De Pisis, a Palazzo Baldeschi al Corso nel capoluogo umbro.
An. Ans.