Mercoledì 9 Settembre 2009 - Libertà
Giusto, i reperti archeologici tornino da Parma a Veleia
Ireperti archeologici tornino da Parma a Veleia: è la precisa e decisa richiesta del sindaco di Lugagnano. Non è solo un auspicio, ma annuncia un'iniziativa amministrativa in tal senso e chiede il sostegno del Presidente della Provincia Trepidi che risponde "ci sarà".
Credo che sia stata una felice intuizione tenere l'incontro tra l'Amministrazione Comunale e quella Provinciale nel foro di Veleia: è un segno forte dell'importanza di Veleia per il nostro territorio. Credo pure che tutti noi della zona, ma anche tantissimi piacentini, non possiamo che appoggiare con entusiasmo questa idea.
Purtroppo, come spesso accade, in ogni cosa ci sono sempre dei "ma".
Questo argomento è già stato affrontato negli anni '80, il giovane sindaco di Lugagnano può solo averne sentito parlare; è stato affrontato anche con toni decisi e polemici, però tutto si fermò per "tre ma". 1) Decisa contrarietà o meglio assoluta indisponibilità da parte della Sovrintendenza ad aprire un confronto sull'argomento: "storicamente" oramai i reperti di Veleia sono a Parma (forse qualcuno ancora negli scantinati) e lì devono rimanere. È vero che ultimamente abbiamo visto qualche ritorno di opera d'arte nella "sede propria".
2) E l'edificio dove collocare i reperti? Nessuno tra quelli presenti è idoneo e quindi occorre costruirne uno nuovo. Chi ma anche dove lo si costruisce? Chi sostiene l'onere finanziario che non sarà piccolo?
3) E la gestione? Tutti siamo a conoscenza degli striminziti bilanci per la manutenzione delle aree archeologiche e dei deficit che presentano le gestioni di piccoli musei. Allora, negli anni ‘80, era tabù parlare di "privato": lo è ancora?
Ed allora bisogna lasciar perdere? No. Tentar non nuoce e se poi si dimostrasse che le mie perplessità possono essere superate, io sarei tra i primi ad esserne contento.
Ho letto con molto piacere la dichiarazione del Vice Presidente dell'Amministrazione Provinciale: "Veleia resta il nostro punto di forza". Sarebbe una positiva continuità con quanto svolto con l'assessore Mario Magnelli perché effettivamente il "Progetto Veleia" è già partito. Occorre portare avanti la seconda parte del Progetto, occorre pensare come finanziare l'importo mancante ritenendo che difficilmente possa essere assorbito dal bilancio comunale.
Non voglio fare un elenco dei possibili coofinaziatori perché rischierei di tralasciarne qualcuno che potrebbe offendersi, ma credo che Veleia meriti una maggior attenzione da Associazioni produttive - Enti - Fondazione - privati.
Sempre il Vice Presidente Maurizio Parma afferma a proposito del progetto archeologia: "Dobbiamo valutare come distribuire le risorse. "
Concordo pienamente con lui; non so se sarà facile, ma certamente è possibile e auspicabile arrivare alla percentuale dell'80% di finanziamento regionale. Rimane comunque sempre da reperire il 20%.
Occorre definire la convenzione per la gestione con la Direzione regionale che già ha manifestato disponibilità con nota scritta e comprendere nella convenzione o in un altro strumento la realizzazione di stage con studenti universitari per continuare gli scavi.
Ultimamente la Sovrintendenza archeologica ha sostenuto lavori di manutenzione straordinaria dei reperti all'interno del foro ed i risultati sono stati veramente sorprendenti. Questi lavori debbono essere ripresi e realizzati con il progetto della nuova ridistribuzione dei reperti all'interno dell'Antiquarium. Ai margini del Progetto Veleia, si era anche prospettato di arricchire l'area con statue (calchi): tutto aiuterebbe a creare un nuovo aspetto dell'area archeologica.
Sempre negli anni '80 si era costituita l'Associazione "Amici di Veleia". Le adesioni erano moltissime, così pure i bozzetti pervenuti per scegliere lo stemma: Libertà aveva accompagnato questa iniziativa con numerosi articoli a firma del professor Gianfranco Scognamiglio.
Purtroppo si fu costretti o meglio si è scelto di lasciare l'iniziativa nel cassetto per il forte contrasto che si era aperto con la Direzione degli scavi: fu impossibile conciliare il "popolare" con il "professionale-scientifico".
Da allora credo che anche in questo il clima sia cambiato e sia più facile, per non dire auspicabile, creare collaborazione.
Personalmente ritengo opportuno recuperare l'Associazione "Amici di Veleia": potrebbe essere d'aiuto come pure la realizzazione di progetti con la scuola.
di ALDO LOMBARDELLI