Martedì 8 Settembre 2009 - Libertà
Premio Illica: e la notte si colora di note e magìa
castellarquato La 26ª edizione del riconoscimento intitolato al grande librettista arquatese ha suscitato tanto entusiasmo
Da Panerai a Renzetti, la lirica celebra se stessa
castellarquato - Luigi Illica (1857-1919) fu un eccellente e, per molti aspetti, insuperato librettista nonché un insigne commediografo ed un acuto giornalista ed è dovere dei posteri ricordare i grandi esponenti della cultura del passato più o meno recente. Ed il Premio Illica, ormai giunto alla 26ª edizione a Castellarquato, paese natio di Illica, è meritatissimo tributo a chi - per tenacia, intuito o passione - s'è distinto nell'appassionante mondo della lirica.
Nell'importante appuntamento andato in scena l'altra sera sulla Piazza monumentale del borgo in una fresca serata di fine estate sono stati individuati protagonisti assoluti dell'ambiente lirico italiano degli ultimi decenni: il più ambito, l'Illica d'Oro, è stato attribuito al baritono Rolando Panerai, un mito della lirica ritiratosi dalle scene dopo oltre 60 anni di palcoscenico mentre i Premi Illica sono andati al tenore Roberto Aronica, al soprano cileno Cristina Gallardo Domas nella categoria dei cantanti e, quindi al direttore d'orchestra Donato Renzetti, al regista e direttore della Biennale teatro di Venezia Maurizio Scaparro, all'esperto di cinema Pier Marco De Santi, al musicologo e compositore Marco Iannelli e al produttore discografico Nikolaos Velissiotis.
Nel gran gala di premiazione - per animare la serata ed intervallare la cerimonia stessa - si sono esibiti anche il baritono Lisandro Guinis, i soprani Ombretta Macchi e Monica Zanettin e il tenore Fulvio Oberto, tutti giovani ma ormai più che promesse. Quasi in un confronto generazionale, sotto limpide stelle e nel romantico pallore lunare, hanno eseguito con bravura popolari arie tratte da opere soprattutto di Puccini ma anche di Verdi e Leoncavallo. Bravissima la pianista Silvia Gasperini che li ha accompagnati assecondando con tatto la particolare vocalità di ciascuno. La serata è stata presentata dalla brillante direttrice artistica del Premio, Vivien Hewitt, in splendido abito rosso lungo, che ha dimostrato verve e professionalità. Nella scaletta gli "Illica" sono stati consegnati da Luigi Cavanna per conto della Fondazione di Piacenza e Vigevano a Iannelli e Velissiotis che hanno annunciato di aver scoperto un inedito, l'ultima opera di Illica e Vittorio Gnecchi Rusconi, una Judith che siamo ansiosi di poter ascoltare. Poi è stata la volta di De Santi a ricevere il premio dalle mani del direttore di Libertà Gaetano Rizzuto. De Santi, tra l'altro, ha ritrovato Manon, film risalente al cinema muto del regista americano John S. Robertson.
Quindi Paolo Passoni, in rappresentanza della Provincia di Piacenza, ha premiato Scaparro che con velata polemica ha sottolineato come «al tempo di Illica e Puccini ci fosse in atto una grande rivoluzione culturale. Le Avanguardie nacquero in quegli anni. Oggi no, pensiamo che la cultura non sia necessaria». Poi il vicesindaco di Castellarquato, Giuseppe Dovani, ha insignito la sempre più lanciata Gallardo (di cui sotto proponiamo un'intervista). Via via sono sfilati poi alla premiazione Donato Renzetti e Aronica, quest'ultimo premiato da Flavia Vescovi, vicepresidente dell'attivissima Pro Loco, organizzatrice dell'evento. Toccante il ricordo di Cesare Pecorini a cui è andato un riconoscimento alla memoria per il suo impegno per il Premio Illica (sul palco ancora Rizzuto e Tiziana Inzahi, presidente della Pro Loco castellana).
Infine il momento clou con l'Illica d'Oro consegnato da Inzani e Vescovi a Panerai, acclamatissimo baritono ma anche versatile uomo di spettacolo ed amabile conversatore, secondo la motivazione «per oltre 60 anni sulle scene», secondo lui per «solo 61, perché - ha detto - non voglio sentirmi troppo vecchio».
Il baritono toscano avrebbe voluto esibirsi ma, ha spiritosamente motivato, «l'aria condizionata del borgo» gli ha gelato le corde vocali.
Interessante, a corredo della kermesse, anche la proiezione nel tardo pomeriggio del video Luigi Illica: le stagioni di un poeta di Antonia Stradivari, docu-film che ha ripercorso luoghi e situazioni che ispirarono Illica. Non va inoltre dimenticato il contributo dell'artista piacentino Bruno Missieri che ha appositamente creato due eleganti incisioni di esclusiva tiruatura - una veduta di Castellarquato e un busto di Illica - stampate sulla targa del Premio e riprodotte nel programma di sala. Presente alla serata anche Riccardo Moretti, il Puccini di Paolo Benvenuti che tornerà ad essere il compositore in un film sulla Fanciulla nel West. Notevole il sostegno fornito dagli sponsor, Camera di Commercio e Provincia di Piacenza ma ricordiamo anche l'impegno profuso dal Comune di Castellarquato che ha intenzione di trasformare il Premio in annuale.
Non è un caso dunque che l'"Illica" abbia tale seguito di pubblico e critica specializzata da quasi mezzo secolo e, nel sistema artistico e culturale nazionale, mantenga singolare radicamento avendo superato, sin dall'inizio, i rischi di provincialismo. Ora tocca proseguire su questa strada.
Fabio Bianchi