Domenica 23 Agosto 2009 - Libertà
Nel giardino del Gigante egoista
Bella partenza per Lultimaprovincia a Sarmato con i Manicomics
Sarmato - C'è un modo per salvarsi dal gelo dell'egoismo che intirizzisce i cuori delle persone? Sì, basta affidarsi ai bambini che in un attimo sanno riportare il sole ed i colori dell'amore negli animi resi sterili dalla paura di aprirsi al prossimo. Questo almeno quello che insegna la storia del Gigante egoista, che l'altra sera a Sarmato ha aperto la 18ª edizione del festival teatrale Lultimaprovincia. Per la serata inaugurale gli organizzatori, i Manicomics, hanno scelto la fiaba dolceamara del gigante egoista, metafora di tutti gli adulti cui l'egoismo ha indurito i cuori tanto che tutto l'ambiente che li circonda, in questo caso il giardino di cui lo stampalato giardiniere Paolino è l'unico che può avervi accesso, riflette il loro stato d'animo.
Ad assistere allo spettacolo inaugurale del festival una piazza Cortilio gremita di famiglie che hanno interagito col divertente spettacolo di e con Paolo Pisi (animatore di pupazzi Simone Negro, tecnico audio e luci Agostino Bossi). «Inauguriamo stasera il festival - ha detto Mauro Mozzani dei Manicomics che con il sindaco Anna Tanzi Cuminetti ha fatto gli onori di casa e ha introdotto lo spettacolo - che è nato 18 anni fa come festival di strada, in piazza Cavalli a Piacenza senza neppure un palco. Anno dopo anno la manifestazione è cresciuta allargandosi a comprendere tutte e quattro le vallate piacentine ed arrivando ad essere una delle più longeve». Mozzani ha ringraziato Provincia, Regione e Fondazione di Piacenza e Vigevano per il contributo insieme a tutti e sette i Comuni patrocinatori dell'evento che ogni anno raduna in piazze e cortili della provincia piccole folle di spettatori. «Una serata di arricchimento culturale - l'ha definita il sindaco Tanzi Cuminetti - durante la quale ognuno di noi può tornare a casa riflettendo sul senso educativo della storia che ci viene proposta». Ed alla fine il pubblico ha applaudito ed apprezzato il messaggio della favola delicata e divertente ispirata a una fiaba di Oscar Wilde, che racconta del ritorno a casa di un gigante dopo un viaggio in Cornovaglia durato sette anni. Al suo rientro vieterà a chiunque di entrare nel suo giadino dove persino l'aria gli appartiene e nemmeno gli uccellini, e men che meno i bambini, possono entrare. Ma un giardino senza la gioia di un bimbo che giardino è? Ed ecco allora, nonostante siamo in agosto, arrivare il generale inverno che copre tutto con la sua coltre di ghiaccio. Proprio come il cuore del gigante cui l'egoismo ha tolto la capacità di amare. Solo il ritorno dei bimbi, in barba a divieti e proibizioni, farà ritornare il sole nel giardino e nel posto più impensato: l'animo del gigante che alla fine, vecchio e malato, vola in cielo mano nella mano con un bimbo, o forse un piccolo angelo.
Mariangela Milani