Domenica 21 Novembre 2004 - Libertà
Lirica: luci puntate su Nicolini e Zanella E concerto con diversi interpreti
Tampa - Domani in Fondazione
Secondo incontro con il ciclo di appuntamenti che vanno sotto il titolo La lirica piacentina dall'800 ad oggi: compositori e cantanti organizzato dalla Tampa Lirica in collaborazione con Fondazione di Piacenza e Vigevano e Regione. Appuntamento domani alle 21 all'auditorium della Fondazione in via Sant'Eufemia. Il titolo della seconda conferenza-concerto è Compositori piacentini tra '800 e '900: Giuseppe Nicolini e Amilcare Zanella, a cura di Francesco Bussi. Giuseppe Nicolini, a cui è intitolato il Conservatorio cittadino, formatosi nell'ambito della gloriosa Scuola napoletana, merita considerazione come musicista di buon livello, sospeso fra richiami che si rifanno a Mozart e Cimarosa e canti sullo stile rossiniano. La sua copiosa produzione, nota un tempo in tutta Europa, rivela una vena facile, con una propensione particolare al genere buffo. Di questo genere, a duecento anni dalla prima rappresentazione, è stato ripreso al "Municipale" Il geloso sincerato, frutto di una felice collaborazione fra Fondazione "Toscanini" e Conservatorio "Nicolini". Il musicologo Francesco Bussi, eminente voce critica di Libertà, parlerà proprio di quest'opera, della quale si potranno ascoltare arie e duetti grazie ai protagonisti, già interpreti dell'opera diretta da Enzo Dara la scorsa primavera (il soprano Akiko Koga, il baritono Valentino Salvini e il basso Mauro Bonfanti, che saranno accompagnati dal pianista Corrado Casati) e che è in scena stasera al Sociale di Mantova. La seconda parte della serata, sempre introdotta dal maestro Bussi, sarà dedicata ad Amilcare Zanella, un altro piacentino, immerso in una differente epoca culturale. Zanella fu un personaggio eminente nel panorama musicale italiano fra '800 e '900, giudicato emulo di Busoni oltre che precursore di quella che fu definita "Rossini Renaissance". In qualità di compositore, Zanella visse in prima persona i fermenti e le aspirazioni tardo-romantiche a traguardi primo-novecenteschi. Dato che la sua opera La Sulamita è stata davvero poco frequentata, si è scelto di offrire all'ascolto un insieme di romanze da salotto, cantate dal soprano Giovanna Beretta con l'accompagnamento del pianista Giovanni Catelli.