Mercoledì 10 Giugno 2009 - Libertà
Cento anni di letteratura al cinema
Il libro di Giovanni Marchesi presentato alla Fondazione
piacenza - Quanta letteratura ci sia nel cinema è un tema frequentemente indagato. Ma quanto cinema c'è nella letteratura? Questa prospettiva curiosa nasce dall'evidenza del cinema come strumento irrinunciabile per avanzare una lettura significativa del mondo comunicativo attuale. Un libro dalla lunga gestazione (non 9 mesi ma 9 anni) tenta di analizzare cento anni (1907-2008) di racconti, romanzi e poesie di argomento e ambientazione cinematografica, creando un collante cittadino tra due scuole piacentine, il liceo "Respighi" e il liceo "Gioia".
L'autore del libro (La letteratura italiana e il cinema, edito da Cuem), Giovanni Marchesi, ha iniziato a raccogliere materiale lavorando nel primo istituto ed è arrivato alla conclusione del percorso insegnando nel secondo: a questi due periodi si aggiungono i numerosissimi contributi giunti attraverso la rete di internet. Infatti, il testo è stato per un periodo disponibile on line e sono arrivati (con gran stupore del docente) interventi e segnalazioni da parte di addetti ai lavori, insegnanti e curiosi da tutto il mondo. Metà delle segnalazioni arrivano, quindi, da sconosciuti: il bello di un internet che non è quindi solo da demonizzare.
Il manualetto, presentato all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, costituisce quindi un inizio propiziatorio per ulteriori ricerche e pubblicazioni: 250 pagine accompagnate da un cd che ne contiene 10 volte tante per accogliere un apparato di testi con un taglio preciso in riferimento al settore indagato. La sua "piacentinità" non si esaurisce alla sua genesi: infatti, il pittore Davide Corona ha realizzato la copertina del testo che presenta una prefazione interessante di Giuliana Nuvoli, professore associato di letteratura italiana all'Università Statale di Milano. La docente ha regalato alcuni assaggi appetitosi tratti dai profili dei singoli autori del libro e dai testi del cd, interpretati dall'intensa lettura di Marco Tajani. «Oggi non si può pensare alla letteratura se non si pensa contestualmente al cinema che trasforma ciò che esiste nella mente», ha commentato la Nuvoli, aggiungendo la sua personale trilogia di esempi più significativi sul tema: Alvaro, Moravia e Pasolini. Marchesi ha aggiunto a questi Soldati che in Le due città traccia la storia d'Italia attraverso la storia del cinema. L'analisi è passata dal mondo insaponato americano all'irruzione sconvolgente del dolore di Rossellini e De Sica con il quale l'Italia ha insegnato qualcosa agli States, dalle dive ai miti riverniciati di oggi. Nel testo mancano gli spunti tratti da quel gran pastiche del Postmoderno: ma l'autore ha promesso che recupererà questo settore in pochi anni.
Elisa Malacalza