Martedì 9 Giugno 2009 - Libertà
Ragazzi nella preistoria
Oltre 5mila i partecipanti all'attività didattica
piacenza - Sono stati 5.225 i bambini che da ottobre a maggio hanno partecipato all'attività didattica sull'archeologia organizzata dall'associazione culturale "Arti e pensieri", in collaborazione con i Musei civici di Palazzo Farnese. I più piccoli hanno così potuto accostarsi in anteprima al rinnovato allestimento della sezione di preistoria e protostoria, che verrà inaugurato giovedì alle 17.30.
Soddisfatto l'assessore alla cultura del Comune, Paolo Dosi, per l'alto numero di giovanissimi coinvolti, in una forma di apprendimento "dal vivo" che spesso risulta di per sé molto stimolante e aiuta a comprendere meglio quanto studiato sui libri. Agli allievi, di elementari e medie, provenienti anche da Modena, Reggio Emilia, Lodi e Cremona, per i quali Piacenza è spesso diventata la meta dell'annuale gita scolastica, la nostra città ha svelato vari aspetti del suo passato, leggibile nei reperti del museo e in uno specifico itinerario nel centro alla scoperta del tracciato delle vecchie mura, partendo dalla Muntà d'i Ratt, o ancora nella straordinaria vicenda del complesso di Santa Margherita, il frequentatissimo auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, di cui però probabilmente tanti ignorano la lunga storia.
«E' diventato protagonista del laboratorio "Mestiere di archeologo", interamente sponsorizzato dalla Fondazione e con il quale introduciamo i bambini a un concetto-cardine dell'archeologia: la stratigrafia», spiega Micaela Bertuzzi, presidente di "Arti e pensieri". Armate di una speciale "scatola da scavo" scomponibile, le archeologhe svelano le caratteristiche dei diversi periodi, dall'età romana ai nostri giorni, riscontrabili direttamente nelle tracce superstiti in loco. I giovani imparano così a soffermarsi anche sui dettagli di un edificio, con la soddisfazione di trovare una risposta ai tanti interrogativi che l'attuale conformazione dell'ex chiesa di Santa Margherita inevitabilmente pone. Non a caso, negli ambienti sottostanti l'auditorium, è prevista la sistemazione di un antiquarium, con pannelli didascalici.
«La Fondazione ha sponsorizzato il restauro e lo studio di tutti i materiali archeologici venuti alla luce durante il cantiere di ristrutturazione in auditorium» precisa Annamaria Carini, archeologa dei Musei Civici. «Alcuni dei più significativi troveranno la loro collocazione in Santa Margherita, per valorizzare un complesso tanto significativo dal punto di vista della storia urbana». Altri collaudati laboratori, che si svolgono in collaborazione con i Musei di Palazzo Farnese, sono "Vieni anche tu al villaggio neolitico di Vibiqù", dove gli archeologi in erba si cimentano con le tecniche di decorazione della stoffa con stampini in ceramica, le pintaderas, che possono divertirsi a realizzare manipolando l'argilla, e "Vivere in terramare", dove immedesimarsi nella quotidianità dei terramaricoli, dediti alla tessitura con il telaio verticale a pesi.
Con il coordinamento di Annamaria Carini, archeologa dei Musei Civici, si sono inoltre svolte lezioni in classe, cui hanno assistito 1.725 bambini, in una sorta di viaggio nelle sale del museo che verrà: «Oltre al laboratorio pratico che siamo attrezzate per tenere "a domicilio" nelle scuole, abbiamo mostrato loro - prosegue Bertuzzi - immagini di reperti non ancora allestiti». Ulteriori laboratori hanno preso in esame l'età romana, sui rituali funebri, in relazione ai ritrovamenti avvenuti nel piacentino, e l'alto Medioevo, sull'artigianato longobardo con la sperimentazione della lavorazione di lamine metalliche a decorazione di uno scudo ligneo da parata.
Anna Anselmi