Lunedì 15 Giugno 2009 - Libertà
Una parte dell'edificio ospita la media "Nicolini"
Il lavoro di riqualificazione è iniziato nel 2005: l'obiettivo è stato mantenere le funzioni storiche
Il complesso edilizio dell'ex Collegio San Vincenzo guarda la torre campanaria della basilica di Sant'Antonino. L'intervento strutturale di restauro di un'ala dell'ex collegio, che ospita oggi le classi della scuola media del Conservatorio Nicolini, si è concluso nel dicembre 2006. Nel gennaio 2007 l'inaugurazione ufficiale ha tolto i veli alla nuova struttura, parte di un complesso architettonico particolarmente rilevante che si sviluppa tra via Scalabrini, via San Vincenzo e via Gaspare Landi e che fino al 1972 - anno della chiusura e dell'abbandono - aveva ospitato l'insegnamento delle scuole cristiane. L'intervento di ristrutturazione, è partito nel 2005 ed è stato finanziato dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano. La scuola media "Nicolini" ha oggi a disposizione 1650 metri quadrati, distribuiti su tre piani, per gli oltre 140 studenti delle sei classi, cui fino ad allora mancava una sede propria.
Complessivamente l'immobile, che è di proprietà comunale, ospita sei aule, per i due corsi attivati dalla media Nicolini, tre laboratori (da utilizzare anche per le lezioni di solfeggio), gli uffici amministrativi, l'aula insegnanti ed i servizi.
Dopo circa diciotto anni di ospitalità nella struttura degli Ospizi Civili l'attività scolastica del Conservatorio è ora in una struttura ad hoc funzionale alle diverse attività. Di fatto le classi delle medie del Conservatorio sono andate ad occupare una porzione del collegio San Vincenzo costruita nel 1911, il cui fronte su via San Vincenzo si estende per una cinquantina di metri, arrivando quasi all'incrocio con via Gaspare Landi. Il lavoro di riqualificazione è iniziato nel luglio 2005 e l'obiettivo è stato di mantenere tutte le sue funzioni storiche, realizzando un'imponente opera di consolidamento che ha coinvolto le parti che erano state ridotte, dal tempo e dall'abbandono, alla progressiva inagibilità.
«Un tempo qui c'era il collegio - spiega Roberto Egalini, presidente dell'associazione degli ex allievi del San Vincenzo - e più di 250 ragazzi vi soggiornavano. La scuola chiuse i battenti nei primi anni Settanta, perché i Fratelli delle Scuole cristiane passarono il testimone ai Filippini di Bassano del Grappa. Qualcuno, in città, pensò di ripristinare gli antichi fasti di un istituto sorto nel 1882, ma fu impossibile. Oggi siamo più di un migliaio di ex e, come associazione, a tutti gli iscritti facciamo pervenire il periodico "La nostra fiamma". Ricordo benissimo, ci si alzava alla mattina alle se e mezza, ricordo anche certe mattinate invernali con il freddo che faceva battere i denti, ma i frati avevano un grande senso di responsabilità e chi usciva dai Fratelli delle Scuole cristiane era preparato. Molti personaggi piacentini di primo piano hanno vissuto l'esperienza del collegio, tutti eravamo accomunati dal senso di appartenenza, dal fatto di essere parte di un gruppo e al sabato pomeriggio quell'enorme cortile era un porto di mare per tanti giovani e per tanti di noi». Insieme a Roberto Egalini, raccontano la storia del San Vincenzo Tommaso Inzani e Roberto raperini, anch'essi memoria storica di un luogo che ha segnato la storia della città: «I Fratelli - dicono - erano in grado di garantire a tutti noi un'educazione impostata sul merito, sulla nostra capacità di crescere e di valutare la vita. Per tanti di noi, quegli anni sono stati fondamentali».
La chiesa di San Vincenzo, invece, è attualmente in corso di restauro. Fu costruita a partire dal 1595 dai Teatini, sull'area messa a loro disposizione dal vescovo Burali quando furono introdotti a Piacenza nel 1571. Vi sorgevano gli edifici legati alla chiesa parrocchiale di San Vincenzo, costruiti dal 1278, in sostituzione di una più antica fondazione medievale.
L'edificio, consacrato il 29 giugno 1612 dal vescovo Rangoni, ha la facciata in cotto, con profonde nicchie nella parte superiore. Lo spazio interno è sfondato in modo del tutto illusionistico, dalle decorazioni affrescate nel santuario, nel coro e nel transetto da Giovanni Battista Galluzzi fra il 1706 e i11712. Le figure furono invece eseguite da Giovanni Evangelista Draghi (Genova 1654 - Piacenza 1712), il pittore impegnato da Ranuccio II nei Fasti Farnesiani. La volta fu affrescata nel 1761 da Felice Riella con la collaborazione, per le figure, di Federico Ferrari.
Soppresso dai provvedimenti napoleonici (in quest'occasione furono alienate pregevoli opere, come il bellissimo coro ligneo, ora nella parrocchia di Rivergaro), fu poi acquistato nel 1843 dai Fratelli delle Scuole Cristiane. Con la crescita dell'istituzione scolastica nel corso del Novecento venne completamente distrutto l'antico convento dei Teatini, per lasciare il posto al nuovo convitto. Nel 1972 con il ritiro dei Fratelli delle Scuole Cristiane, il complesso è passato al Comune. «Il sindaco Reggi - conclude Egalini - ci ha promesso una sala adiacente l'ex chiesa, per dare una sede alla nostra associazione. I restauri, ci è stato detto, dovrebbero essere terminati a breve, per cui anche da parte nostra sarà possibile organizzare iniziative volte a dare risalto alla nostra attività».
mol.