Giovedì 18 Giugno 2009 - Libertà
Badini tra cultura e società
Ricordato il sovrintendente alla Scala tra il 1977 e il '90
piacenza - "Nella mia vita ci sono due linee cabalistiche: quella del tredici e quella della successione. Sono stato tredici anni assessore provinciale tra il 1951 e il ‘64; poi sono stato tredici anni al Comunale di Bologna dal 1964 al ‘77. Se devo dire quali sono i miei voti personali, che mi vorrebbero dal sessantesimo al settantacinquesimo anno di età intento a leggere i troppi libri che non ho potuto leggere prima, questa linea dovrà interrompersi". Così diceva di sé Carlo Maria Badini in un'intervista a la Repubblica nel 1977. E invece quella linea non s'interruppe, perché dal 1977 al 1990 questo intellettuale attento e profondo, guidò il Teatro alla Scala con competenza e con passione.
E ieri sera all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano in via Sant'Eufemia, alcuni amici di Carlo Maria Badini, quali Sergio Escobar, direttore del Piccolo Teatro di Milano, Luigi Girati dell'Accademia Filarmonica di Bologna e Carlo Tognoli ex sindaco di Milano e attualmente presidente della Fondazione Policlinico di Milano, con il coordinamento di Stefano Pareti, hanno ricordato la figura di questo intellettuale, attraverso la presentazione del libro scritto a più mani, che ha come titolo Carlo Maria Badini - Una vita per la musica (Bononia University Press).
Sì, perché, come ha scritto Nazario Sauro Onori e come ha opportunamente ricordato ieri sera Stefano Pareti, Carlo Maria Badini era un uomo che non rifiutava gli ostacoli, «anche se era un tipo tranquillo e pieno di ironia, quando decideva di fare una cosa Carlino, come lo chiamavano gli amici, mostrava una tenacia insospettata e andava sino in fondo. La faceva a modo suo, se si vuole, ma, una volta presa la decisione non si voltava più indietro. E si assumeva interamente la responsabilità».
E allora via coi ricordi, con il bisogno di riportare a galla un grande operatore culturale nel senso più compiuto del termine, un uomo che ha cercato di coniugare cultura e società, teatro e vita, musica e storia. I presenti hanno sottolineato come Carlo Maria Badini sia stato legato al Partito socialista, e di questo fosse orgoglioso. Stefano Pareti ha evidenziato i rapporti tra Badini e la nostra città, soprattutto nella ricorrenza dei 2200 anni dalla fondazione di Piacenza: «E' grazie a lui se abbiamo avuto la possibilità di ospitare personaggi e artisti quali Luciano Pavarotti e George Pretre».
Ma se è vero che Piacenza è stata città ponte tra Milano e Bologna, allora possiamo anche dire che Carlo Maria Badini ha voluto più di ogni altro l'Orchestra Mozart: «Fu una sua creazione - ha affermato Luigi Girati - perché fu il primo a crede nella possibilità di dar vita a questo straordinario gruppo di musicisti diretto da Claudio Abbado».
Sergio Escobar ha invece avuto parole particolarmente significative per quanto riguarda la metodologia di lavoro e la capacità di rilanciare la Scala: «E' stato molto di più di un ottimo organizzatore, ha avuto la sensibilità di comprendere prima di altri il ruolo delle sponsorizzazione in ambito culturale e ha gestito con grande professionalità il difficile passaggio tra Claudio Abbado e Riccardo Muti». Escobar, che è di origini piacentine e precisamente di Rottofreno, ha poi detto che Badini ha avuto l'intraprendenza di ingaggiare artisti quali Luciano Berio, Lorin Maazel e Pierre Boulez.
Infine Tognoli ha affermato che insieme a Badini scelse nei diffici anni '70 la strada della cultura per rilanciare la Milano della crisi.
Mauro Molinaroli