Lunedì 22 Giugno 2009 - Libertà
Dopo l'assegnazione in Fondazione del prestigioso riconoscimento resta l'impressione di artisti coraggiosi e dall'ottima tecnica
Piacenza - Hanno affrontato una rosa di oltre 80 iscritti, superato una selezione iniziale di ben 50 candidati ed infine, esaminati da una giuria composta da alcuni fra i più importanti nomi della concertistica internazionale, sono giunti in finale: stiamo parlando ovviamente, dei tre vincitori del prestigioso Premio pianistico "Silvio Bengalli", fiore all'occhiello dei cinque Concorsi internazionali di musica della Valtidone, a loro volta inseriti nel più ampio contesto del Valtidone Festival: ad aggiudicarsi il primo posto (che ricordiamo, in alcune delle passate edizioni non è stato assegnato) è stato il giovane pianista russo Lukas Geniusas, seguito a ruota da Alexia Mouza (Grecia) e dalla connazionale Elena Sadchikova, terza classificata ma vincitrice del Premio Libertà del pubblico.
Questa dodicesima edizione del Premio, inoltre, ha visto la giuria assegnare, in via del tutto eccezionale, anche un quarto e un quinto premio, ad ulteriore riprova dell'altissimo livello tecnico-artistico che caratterizzava i partecipanti iscritti al concorso: segnalazione speciale dunque anche per la giapponese Eri Yamamoto (quarto posto) e per l'ungherese Balasz Fulei (quinto posto).
Tutti e cinque i finalisti hanno preso parte al tradizionale appuntamento svoltosi l'altra sera nell'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano e amabilmente condotto da Marzia Foletti, evento che oltre a coincidere con la cerimonia di premiazione, ha rappresentato l'atto finale del Premio Bengalli, ovvero, come si diceva, l'assegnazione da parte del folto pubblico presente in sala del Premio Speciale "Libertà", istituito nel 2003 in occasione del 120° compleanno del nostro quotidiano. La giuria, infatti, aveva maturato il verdetto finale già nel tardo pomeriggio, ma questo è stato comunicato agli spettatori solo al termine della serata, per non influenzarne il giudizio: i finalisti in carica per le prime tre posizioni, chiamati sul palco in rigoroso ordine alfabetico, hanno avuto a disposizione 15 minuti ciascuno per esibirsi e conquistare così il voto del pubblico. Scelta rivelatasi quanto mai difficile: tutti e tre i concorrenti infatti, vantavano una preparazione tecnica eccezionale e doti interpretative sicuramente inusuali in musicisti tanto giovani, qualità che hanno permesso loro di confrontarsi con alcune fra le pagine più celebri del repertorio pianistico di tutti i tempi: Geniusas, ad esempio, ha deciso di omaggiare le proprie origini con una selezione dai Preludi op. 32 di Rachmaninov, scelta che avrebbe potuto rivelarsi pericolosa, data l'intrinseca difficoltà esecutiva di queste composizioni ora drammatiche e dense di pathos, ora caratterizzate da una scrittura magmatica e ribollente. Del talentuoso pianista russo abbiamo apprezzato il tocco robusto, la capacità si sostenere con una maturità espressiva precocemente acquisita uno spartito tanto complesso e l'attenzione all'effetto dinamico.
Alexia Mouza ha invece eseguito, con altrettanta sensibilità interpretativa, un florilegio tratto dai Preludi op. 28 di Chopin, enfatizzandone gli aspetti liricamente romantici.
Il Premio Libertà Elena Sadchikova, infine, ha letteralmente stregato il pubblico cesellando con grande raffinatezza il primo e il terzo movimento dalla celeberrima Sonata op. 27 n. 2 "Al chiaro di luna" di Beethoven; della sua interpretazione ci ha colpiti la versatilità, l'eleganza innata ed il tocco delicato ma capace di improvvise impennate sonore.
Al termine delle esibizioni il pubblico è stato invitato ad esprimere la propria preferenza verso uno solo dei tre candidati su apposite schede (per regolamento solo i primi tre classificati possono concorrere all'assegnazione del Premio Libertà), mentre il direttore artistico del Valtidone Festival Livio Bollani prendeva la parola per presentare i cinque giurati: Ratko Delorko, Ayami Ikeba, Leonid Margarius, Siro Saracino e Andrea Talmelli, ed il presidente di giuria, il grande pianista polacco Andrzej Jasinski, il quale ha espresso pareri molto favorevoli sia in merito all'alto livello artistico dei Concorsi della Valtidone che sulla preparazione dei partecipanti, già dotati di una propria personalità artistica. Al termine dello spoglio delle schede l'attesa cerimonia di premiazione: il Premio Libertà è stato consegnato dalla editrice del quotidiano Donatella Ronconi, nuovamente intervenuta per incoronare la seconda classificata al Bengalli Alexia Mouza; il sindaco di Pianello (Comune dove si sono tenute le audizioni) ha premiato la Sadchikova per il suo terzo posto al Bengalli, mentre il vincitore Geniusas è stato incoronato ieri sera alla Rocca d'Olgisio durante il tradizionale Gala dei vincitori dei concorsi internazionali della Valtidone.
Alessandra Gregori