Mercoledì 20 Maggio 2009 - Libertà
Dalle mostre alla Ricci Oddi alle trasferte in Giappone
Un instancabile comunicatore e divulgatore di arte e cultura
Tanta passione, competenza e umiltà. Stefano Fugazza in questi anni ha rappresentato un punto di riferimento per artisti e per amministrazioni pubbliche impegnate nel campo della diffusione delle arti visive. Una passione che lo faceva immergere anima e corpo in quello che più che un lavoro era per lui una vera e propria vocazione. Senza mai guardare le lancette dell'orologio e con il cellulare il più delle volte incandescente per la richiesta di un parere o per mettere in cantiere una nuova iniziativa, Fugazza aveva la capacità di rendere semplici e accattivanti temi anche complessi, sia nelle grandi rassegne di cui è stato curatore che nella prolifica produzione bibliografica. Fugazza oltre alla direzione di una delle gallerie d'arte moderna più prestigiose d'Italia è stato anche un animatore culturale, curando la realizzazione di importanti eventi e firmando un consistente numero di volumi di qualità.
Tra le rassegne di respiro nazionale di questi ultimi anni vanno ricordate "Un altro Ottocento. Gusto e cultura in una quadreria oltrepadana" tenuta dal dicembre 2005 a giugno 2006 alla Ricci Oddi con l'esposizione di una ricca selezione di opere provenienti da una raccolta privata. A seguire "Renato Natali, un pittore tra luci d'avanguardia e notti di folklore" incentrata sul primo periodo del pittore livornese vissuto tra il 1883 e il 1979 (Galleria Ricci Oddi, novembre-dicembre 2006); e poi "Arte in transizione 1885-1930" (ottobre 2008 - marzo 2009, catalogo Skira) negli spazi del Palazzetto Medioevale della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona con opere di alta qualità selezionate tra alcune delle più importanti collezioni lombarde.
Indimenticabili la rassegna dedicata a "Antonio Fontanesi e la Ricci Oddi. 100 opere di un maestro dell'800 e dei suoi allievi" (catalogo Electa, 1996) ospitata nella sede degli Amici dell'Arte e poi esportata in Giappone, quella sull'arte italiana dall'Ottocento al Novecento nella Villa Reale di Monza e quella entusiasmante dedicata a Boccioni al Castello Sforzesco (2005). E poi le mostre estive alla Casa del Popolo di Rivergaro e a Castellarquato - volute come un invito ad avvicinarsi al mondo dell'arte anche a chi normalmente è poco avvezzo a musei e gallerie - e quelle curate con rigorosa eleganza per la sede degli Industriali per fare il punto sulle opere di alcuni tra i maggiori artisti piacentini (Armodio, Giorgio Groppi, Asveri, Braghieri e Bargoni). Tra i molteplici interessi nel campo delle arti visive Fugazza ha sempre avuto una attenzione particolare per la fotografia promuovendo rassegne come "Piacenza nei ricordi fotografici di Giulio Milani" in collaborazione con Valeria Poli ospitata nella sede della Provincia di Piacenza o l'antologica dedicata a Gianni Croce nel centenario della nascita (1996).
Nel 2000 alla Centrale elettrica Emilia Fugazza cura "La memoria del Po, pittura e fotografia fra Piacenza, Parma e Reggio Emilia - I pittori e il Grande Fiume", è l'avvio di una serie di esposizioni che rivitalizzano un intrigante spazio di archeologia industriale. Ricca e articolata la sua bibliografia che va dai cataloghi di mostre alle monografie su singoli artisti e movimenti a testi di carattere più generale: tra i titoli più significativi "Simbolismo" (Mondadori, 1991) e "I pompiers. Il volto accademico del Romanticismo" (Ilisso, 1992). Prolifica la collaborazione editoriale con il gallerista ed editore Antonio Braga a partire dalla monografia su Gustavo Foppiani del 1993 curata insieme a Rossana Bossaglia fino a "Italia Romantica" (1996) e "Avanguardie a Piacenza, 1855-1955" (1997). In questi ultimi anni Fugazza aveva firmato per la collana "Monografie d'arte dell'800 e del '900" dell'editore Mauro Pagliaia "Ulvi Liegi. Momenti del Postimpressionismo in Toscana" (2007) e "Giovanni Fattori. Il vero tra forma, linguaggio e sentimento" (2008).
In tutti i suoi scritti traspare sempre la freschezza dell'idea e una semplicità di linguaggio che non ha mai avuto bisogno di frasi criptiche o roboanti paroloni per cogliere nel segno. Accanto alla produzione personale tante iniziative di vera "promozione culturale" a cominciare dalla felice intuizione dei Quaderni della Ricci Oddi su "Leggere l'arte" fino alla rivista di letteratura e arte "Ore Piccole" fondata insieme a Gabriele Dadati nel 2006.
Quanto sopra riportato non ha la pretesa di essere in ogni caso esaustivo. L'elenco delle sole iniziative portate avanti da Fugazza in questi anni alla Ricci Oddi e il personaggio stesso meriterebbero ben altro spazio e ben altra firma. Valgano però a dare un'idea della mole di lavoro creata, sviluppata e portata a buon fine con quella invidiabile capacità e sensibilità che tutti abbiamo già iniziato a rimpiangere.
CARLO FRANCOU