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Venerdì 29 Maggio 2009 - Libertà

La Cherubini a Salisburgo
E' l'ora del Demofoonte

Stasera al Festival di Pentecoste l'atteso debutto della nuova formazione diretta da Riccardo Muti

SALISBURGO - Un po' di Napoli si respira in ogni angolo di Salisburgo. Ma la piacevole atmosfera partenopea che come ogni anno, dal 2007, invade le strade della patria di Wolfgang Amadeus Mozart in occasione del Festival di Pentecoste, non stempera la tensione nei giovani dell'Orchestra Cherubini che per la prima volta (è la nuova formazione costituitasi a Piacenza nel settembre 2008 subentrando ai ragazzi del primo triennio che al Festival di Pentecoste si sono esibiti per due volte, arrivando addirittura a suonare nel Don Pasquale allestito nella famosa Musikvereinsaal di Vienna) affrontano una prova internazionale di così grande impegno e prestigio: il Demofoonte di Niccolò Jommelli che andrà in scena stasera alle 19.30 alla Haus für Mozart.
I ragazzi sono alla vigilia di un debutto importantissimo e ne sono consapevoli. Gli occhi e, soprattutto, le orecchie del mondo musicale che conta sono puntati su di loro: l'adrenalina non può mancare. Ha cominciato a scorrere la Teatro Municipale di Piacenza, dove hanno iniziato le prove, ed ora è al dosaggio giusto e Riccardo Muti con sapienza e dedizione ha saputo infonderla in ogni suo allievo, per affrontare, in assoluta sicurezza, una così ardua esperienza.
Per il terzo anno consecutivo, dunque, protagonista a Salisburgo è la Scuola napoletana del Settecento. Riccardo Muti dirigerà in prima esecuzione moderna l'opera che Jommelli, compositore aversano, realizzò per il San Carlo di Napoli nel 1770 su libretto del grande Pietro Metastasio. Libretto celeberrimo, se è vero che se ne contano una settantina di versioni in musica. Lo stesso Mozart vi si cimentò creando alcune pagine bellissime.
«Dopo aver proposto per due anni opere buffe di Cimarosa e Paisiello - spiega Riccardo Muti - ho ritenuto opportuno proporre un'opera seria. Il mio intento è far conoscere al mondo europeo le radici di una scuola così importante con cui si è dovuto confrontare lo stesso Mozart».
Jommelli è considerato uno degli ispiratori dello stile classico e uno dei precursori di Haydn e Mozart, soprattutto per quanto concerne la musica strumentale. «Parlava senza parole e lasciava declamare gli strumenti, quando il poeta taceva», così descriveva un contemporaneo lo stile di Jommelli e alludendo al fatto che nelle sue opere liriche la definizione delle parti orchestrali era importante almeno quanto le voci. Un'ulteriore sfida per l'Orchestra "Cherubini". La regia è di Cesare Lievi, le scene di Margherita Palli, i costumi di Marina Luxardo e le luci di Luigi Saccomandi. Il cast: Dmitry Korchak, Demofoonte, re di Tracia; Josè Maria Lo Monaco, Timante, figlio di Demofoonte; Valentina Coladonato, Cherinto, figlio di Demofoonte; Antonio Giovannini, Matusio, tesoriere reale; Maria Grazia Schiavo, Dircea, figlia di Matusio; Irena Bespalovaite, Creusa, principessa di Frigia; Valer Barna-Sabadus, Adrasto, capitano delle guardie reali.
L'opera sarà replicata il 31 maggio. A questa rappresentazione assisterà anche Giovanna Calciati componente del cda della Fondazione Cherubini.

Marcella Galeazzi

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