Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Mercoledì 27 Maggio 2009 - Libertà

Polipiacenza, motore per risalire dalla crisi

Anche la Regione a fianco delle forze locali

C'è stato un momento in cui Piacenza ha avuto paura di perdere il Politecnico. Poteva accadere. Oggi quel rischio appare scongiurato, vinto dalla forza di volontà di tutte le istituzioni piacentine, delle forze economiche più rilevanti, della Regione Emilia Romagna che entra a gamba tesa nel progetto. Ecco gli attori che hanno dato vita all'associazione Polipiacenza per sviluppare le potenzialità di un polo universitario già eccellente, orchestrato sulle lauree in architettura, ingegneria e in un futuro non lontano, su quella tutta nuova, internazionale e in lingua inglese, sull'energia. Il sapere come vero motore per garantire ad un territorio di poter riemergere nel dopo-crisi, mettendo in campo quella capacità di innovazione e di ricerca applicata che sole potranno assicurare un futuro ai distretti italiani.
Polipiacenza è l'equivalente simmetrico dell'Epis che svolge analoga azione nei confronti dell'Università Cattolica: un patto per rendere meno occasionali, più sistematici e ancorati ad una programmazione pluriennale gli stanziamenti già a disposizione dell'ateneo di via Neve e via Scalabrini (si parla informalmente di una dote di 900mila euro).
i fondatori Per i soci fondatori hanno firmato lo statuto il vicesindaco Francesco Cacciatore (Comune di Piacenza), Pietro Natale (Provincia di Piacenza), i presidenti Giacomo Marazzi (Fondazione di Piacenza e Vigevano), Corrado Sforza Fogliani (Banca di Piacenza), Giuseppe Parenti (Camera di Commercio), Sergio Giglio (Confindustria), il rettore Giulio Ballio (Politecnico di Milano) e, con un ruolo fondamentale, Giovanni Sedioli, assessore regionale alla scuola, formazione lavoro e università. Le rappresentanze effettive nel consiglio sono demandate per la Regione Emilia Romagna a Cristina Bertelli, per il Politecnico al direttore amministrativo Giuseppino Molinari, a Felice Omati per la Banca di Piacenza e a Giuseppe Sidoli per la Provincia, mentre alla presidenza è stato indicato il sindaco Roberto Reggi. Le operazioni di costituzione di Polipiacenza sono state avvalorate dal notaio Massimo Toscani.
Pietra miliare I commenti dei presenti sono tutti volti a celebrare l'importanza del momento. Renzo Marchesi, presidente della sede piacentina del Politecnico, esordisce ricordando il lavoro svolto dall'assessore Paola Manzini, prematuramente scomparsa. Parenti parla di un evento che rappresenta una «pietra miliare» per la provincia: su infrastrutture e conoscenza si gioca il futuro che esige una formazione sempre più tecnico-scientifica. Il Politecnico è fondamentale, ma proprio Parenti ricorda i timori di perdere questo presidio universitario, tema condiviso da Ballio. Ognuno aggiunge poi una sfumatura propria. Giglio si augura una più decisa detassazione degli investimenti che nutrono la ricerca, nella consapevolezza che la miniera aurifera di un territorio è la sua cultura tecnico-universitaria; Marazzi - ringraziato in modo peculiare per essere sempre stato molto vicino al Politecnico - loda la formula dell'associazione che rende più strutturato l'aiuto su progetti condivisi e partecipati da tutti i soggetti.
Prende la parola l'assessore provinciale Fernando Tribi tornando sul tema delle sedi universitarie decentrate: il decentramento funziona là dove - è il caso piacentino - sono assicurati la qualità dell'insegnamento e il legame con il territorio.
Appassionato l'intervento di Anna Maria Fellegara, assessore comunale all'Università, fra i principali "tessitori" di Polipiacenza. Fellegara ricorda che Piacenza ha scelto di non avere una università propria, diversamente da realtà vicine quali Parma, in virtù del fatto di essere a soli cinquanta chilometri da due atenei fra i più prestigiosi d'Italia: Politecnico e Cattolica. Convinto è il sostegno sulle scelte didattiche che propongono insegnamenti solo nostri, originali, per i quali si deve venire a Piacenza. E in quanto alla preziosa presenza regionale, Fellegara la ritiene tanto più gratificante visto che Piacenza deve «conquistarsela tutti i giorni». Da ultimo, le parole dell'assessore Sedioli tranquillizzano sulla sua volontà di tornare spesso e di lavorare per migliorare il sistema territoriale, in tal senso va la legge regionale ad hoc che regge l'ingresso della Regione in Polipiacenza.

Patrizia Soffientini patrizia. soffientini@liberta.it

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio