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Domenica 31 Maggio 2009 - Libertà

Sono quadri di Macchiaioli, concessi in comodato alla galleria per 10 anni. Il proprietario ha preferito l'anonimato, un progetto concepito da Fugazza

Quaranta quadri, tutti di piccolo formato, provenienti da una collezione privata, saranno in mostra dal 13 settembre 2009 al 2 maggio 2010 alla Galleria d'arte moderna "Ricci Oddi", per un itinerario nella pittura toscana tra Otto e Novecento, scaturito dal confronto tra gusti e passioni del mecenate piacentino Giuseppe Ricci Oddi, il cui patrimonio, donato alla città, è all'origine del museo di via San Siro, e di una persona che preferisce rimanere anonima, dalla cui raccolta provengono i dipinti che verranno esposti nella rotonda d'onore.
L'iniziativa è stata presentata ieri alla "Ricci Oddi" dal suo presidente, Vittorio Anelli, dall'assessore alla cultura del Comune di Piacenza, Paolo Dosi, e dal coordinatore organizzativo Gabriele Dadati. «Non si tratta solo di una mostra, ma - ha evidenziato Anelli - della tappa di un percorso di valorizzazione della Galleria, avviato da Stefano Fugazza». Al direttore, scomparso nei giorni scorsi, si deve anche - ha spiegato Anelli - il progetto complessivo dell'esposizione, la cui curatela è stata affidata a Sergio Rebora, che già in passato aveva collaborato con Fugazza, dal quale era stato interpellato pure per questa mostra. Non a caso «il maggior sponsor è la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia», che lo scorso settembre aveva festeggiato il centenario della banca umbra con la mostra a Perugia di 25 opere della "Ricci Oddi", accanto a quelle dell'americana collezione Phillips.
«Ci sono contatti e vedremo se riusciremo a costruire altre iniziative insieme» ha proseguito Anelli, ringraziando gli altri sostenitori dell'esposizione piacentina, tra cui figurano la Fondazione di Piacenza e Vigevano e la Banca di Piacenza. Per Dosi un problema chiave lungo il cammino verso una maggiore rivalutazione del patrimonio del museo di via San Siro passa per «un completo riconoscimento del valore della Ricci Oddi da parte della nostra città». All'incontro di ieri hanno partecipato autorità e rappresentanti delle categorie economiche: «Vorremmo coinvolgere l'intero territorio sull'importanza di un patrimonio che può diventare un vero elemento di attrazione». La comunicazione verrà curata dallo studio Esseci di Padova. Anelli ha commentato positivamente il nuovo rapporto instauratosi con l'amministrazione di Palazzo Mercanti, «che sostiene e dà risorse alla Ricci Oddi. Comune e Galleria in passato non sempre sono riusciti a parlarsi nel modo giusto». Il presidente del museo ha precisato che l'accordo con il privato collezionista prevede un comodato di 10 anni, per cui, una volta terminata la mostra, i 40 dipinti verranno collocati nelle sale di via San Siro. «Non è escluso che si possa un domani arrivare a una donazione, che arricchirebbe ulteriormente la già cospicua dotazione del museo». Sui contenuti dell'esposizione Pittura toscana alla Ricci Oddi è intervenuto Dadati, con un excursus attraverso quadri significativi delle 5 sezioni in cui si articolerà la mostra, la cui immagine-simbolo è Sole di primavera di Francesco Gioli. Tra gli artisti, molti già rappresentati all'istituzione piacentina perché acquistati direttamente da Giuseppe Ricci Oddi, figurano i Macchiaioli, con i caposcuola Giovanni Fattori e Telemaco Signorini; i cosiddetti "italiani di Parigi", come Federico Zandomeneghi e Giovanni Boldini; poi artisti più appartati, come Adolfo Belimbau e Francesco Folli; segue un tentativo di contestualizzazione della pittura della "macchia", con i quadri di Francesco Gioli e Alberto Pisa, per concludere infine il viaggio, ormai nel Novecento, tra le ricerche portate avanti a Livorno da Osar Ghiglia, Ulvi Liegi e altri. Tra tanti toscani di nascita o di adozione, c'è anche il piacentino Stefano Bruzzi, che per un lungo periodo visse a Firenze.

ANNA ANSELMI

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