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Giovedì 23 Aprile 2009 - Libertà

Il Futurismo a Piacenza: un convegno e una mostra

piacenza - "In arte w Marinetti". Così si leggeva sulla copertina della rivista Artecrazia del lontano 1933. A distanza di settantasei anni la scritta rivive nella presentazione di un'iniziativa che celebra il centenario del Manifesto di Marinetti. Le conseguenze del Futurismo tra estetica e mitologia è il titolo della rassegna curata dal Comune di Piacenza, dalla Galleria Ricci Oddi, dall'Istituto storico della Resistenza e dell'età contemporanea con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Confindustria Piacenza e Upa Federimpresa. L'iniziativa, che prevede un convegno e una mostra, è stata presentata in municipio dall'assessore Paolo Dosi, dal presidente dell'Isrec Fabrizio Achilli e dal curatore Eugenio Gazzola.
«Un programma interessante che si inserisce in un mosaico variegato di eventi - hanno spiegato Dosi e Achilli -, quelle che la città ha organizzato per celebrare l'importante anniversario della nascita del Futurismo»: e in effetti sono tante le proposte che Piacenza ha schierato in campo per il centenario del Manifesto. Eppure l'originalità dell'iniziativa emerge fin dalle prime battute: non uno studio sterile del Futurismo, non l'analisi banale di sapore prettamente storico.
La rassegna propone una lettura alternativa: «Abbiamo considerato ciò che di futurista è passato a Piacenza», ha spiegato Gazzola durante la presentazione, che ha anche visto la partecipazione di Cesare Betti, direttore di Confindustria e Giancarlo Fiorani dell'Unione provinciale artigiani che ha sostenuto l'evento.
Ecco allora un convegno, in programma il 9 maggio all'auditorium della Fondazione di via Sant'Eufemia: un'intera giornata per trattare di "Mitologie futuriste" attraverso una ricca gamma di interventi di storici, studiosi, semiologi, italianisti e critici dell'arte. Ad aprire la giornata di studi, alle 10, sarà proprio Achilli, che tratterà "La scena culturale e politica piacentina tra Interventismo e origini del Fascismo"; a seguire saranno gli interventi dello storico Angelo D'Orsi dell'università di Torino su "Il Futurismo tra Nazionalismo e Fascismo" e quello di Renato Barilli, storico dell'arte dell'università di Bologna, su "Le due eredità del Futurismo".
Il convegno proseguirà nel pomeriggio a partire dalle 15.30 con l'italianista dell'Ucla di Los Angeles Luigi Ballerini che si occuperà di "Marinetti genio illusionista" e con Gino Agnese presidente della Quadriennale di Roma che tratterà il tema "Il tempo di Boccioni, di Marinetti, di Mussolini"; a concludere saranno gli interventi della storica dell'università di Torino Francesca Chiarotto su "Gramsci e il Futurismo" e del semiologo dell'Iuav di Venezia Paolo Fabbri su "Libertà di parole: visibilità della lingua e sintassi".
La rassegna continuerà il 17 ottobre con la mostra a palazzo Farnese Piacenza e i Futurismi 1909 1929 1979 che tratterà le esperienze futuriste a partire dalle opere presenti nelle collezioni piacentine.

Betty Paraboschi

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