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Mercoledì 29 Aprile 2009 - Libertà

La via della Trebbia è la via della vita

L'avventura è diventata un libro: oggi la presentazione

«Lo abbiamo scritto anche nel retro di copertina del libro, questo viaggio ci ha affaticati, ma ci ha reso orgogliosi per il cammino compiuto insieme, sicuri di aver contribuito alla scoperta di un nuovo modo di vivere il fiume, perché la via della Trebbia è stato più di un viaggio, ha rappresentato un luogo della memoria ed ha racchiuso momenti di vita vera, e come tale indimenticabile».
Federica Devoti, presidente del Gruppo Sportivo della Polizia Municipale e Patrizia Mori, anch'essa appartenente al Gruppo, ricordano così la bella avventura che ha segnato un momento particolare, l'estate scorsa dal 13 al 18 luglio, quando hanno deciso di risalire il fiume Trebbia insieme ai loro colleghi, dalla foce alla sorgente e partendo da Piacenza hanno raggiunto Rivalta, Travo, Bobbio, Ponte Organasco, Gorreto e Torriglia.
E questa bella avventura è diventata un libro dal titolo "La via della Trebbia" (Tipleco) che sarà presentato oggi alle 17 all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, presenti il sindaco Roberto Reggi e il presidente della Provincia Gianluigi Boiardi.
«Sono due i motivi che mi hanno spinto a provare a coinvolgere i colleghi del gruppo sportivo della Polizia Municipale, nell'organizzazione dell'impresa - spiega Marco Cassinelli, ispettore del Corpo, attualmente in Abruzzo, ma uno degli animatori dell'iniziativa -. Il primo motivo è legato al fatto che io sono nato sulle rive del fiume, in un paesino, Canneto Sotto, a valle del Castello di Rivalta. L'infanzia l'ho trascorsa giocando nel fiume, allora pieno di pesci (tra il 1965 e il 1980) e di altri animali ora scomparsi, come i gamberi di fiume e le rondini di mare. Sento il fiume come una parte di me, una parte importante di un periodo felice della mia vita. Il secondo motivo, il più importante, è che il fiume ha per così dire salvato la vita a mio padre dalla deportazione in Germania nel 1943: dal Collegio Morigi, dove era prigioniero, riuscì ad allontanarsi e dalle Case di Rocco, entrò nell'alveo del fiume e di corsa raggiunse casa sua e la salvezza. Proprio i racconti di questa avventura hanno fatto nascere in me, fin da giovane, la voglia di risalire il fiume fino alla sua sorgente. Così quando parlai a Federica e a Patrizia della mia idea e vidi in loro un grande entusiasmo, non mi sembrò vero».
Ed è anche per questa ragione che è nata l'idea di una risalita della Trebbia. L'avventura ha preso corpo nel settembre del 2007: «Abbiamo creato un gruppo di lavoro - proseguono Federica Devoti e Patrizia Mori - abbiamo messo in comune idee ed esperienze personali, ci siamo dati compiti e tempi da rispettare; consapevoli della difficoltà di organizzare un evento di questo tipo, dell'inesperienza e con l'incoscienza dei neofiti, ci siamo tuffati in questo progetto e nella primavera del 2008, siamo giunti alla sua fase esecutiva».
Ringraziano chi ha permesso loro di realizzare questo piccolo grande sogno: «Con la collaborazione di vari enti che ci hanno aiutato economicamente e che hanno creduto nel nostro progetto, per tanti aspetti nuovo, siamo arrivati alla presentazione della nostra avventura, prima nella sala del consiglio Comunale di Piacenza e poi ospiti del conte Orazio Zanardi Landi nel castello di Rivalta. E il 13 luglio 2008, la partenza da Piazza Cavalli».
Il resto sarà illustrato nel corso della presentazione. Il libro è ricco di fotografie con la classificazione della flora e della fauna del fiume.

MAURO MOLINAROLI

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