Lunedì 4 Maggio 2009 - Libertà
Valnure e Valtrebbia diventino patrimonio dell'umanità
Bellezze piacentine
L'impresa dei Trebbianauti, realizzata dal gruppo sportivo della polizia municipale nel luglio dell'anno scorso, si è conclusa il 29 aprile nel salone Santa Margherita della Fondazione nel modo più costruttivo. La presentazione de "La via della Trebbia" ha documentato ancora una volta le bellezze naturalistiche, panoramiche e il patrimonio culturale della principale vallata appenninica piacentina e genovese (con un angolo lombardo, la convalle dell'Avagnone che sbocca nel Trebbia davanti a Ponte Organasco di Cerignale). L'ammirazione dei podisti conferma quella espressa da Giulio Cattivelli quando negli anni '40 percorse in bicicletta la Piacenza-Bobbio-Genova. La folla che gremiva l'auditorium della Fondazione, compresi i vigili urbani e i Trebbianauti, alla fine del convegno ha calorosamente applaudito la proposta già inoltrata a Strasburgo perché il Consiglio d'Europa riconosca patrimonio dell'umanità le alte valli del Nure, del Trebbia e la città di Bobbio con le loro risorse idriche, in particolare le sorgenti situate nel comune di Ferriere.
Del resto tecnicamente le due alte valli sono già tutelate dai Sic (siti d'interesse comunitario) e da tredicimila ettari di boschi e prati-pascolo demaniali detti comunelli o proprietà collettive esistenti dal medioevo e forse risalenti agli antichi Liguri. Riconoscimenti di alto valore scientifico sono documentati dall'Istituto di ecologia dell'Università di Parma (professori Antonio Moroni, Angelo De Marchi, Alessandro Alessandrini, Remo Bertoldi, Sergio Frugis, Fernando Spina) e dall'assessore regionale all'ambiente e alla difesa del suolo Giuseppe Chicchi fin dal 1984, venticinque anni fa. I loro studi sono contenuti nell'aurea pubblicazione "Il Monte Nero" edita dalla Regione Emilia-Romagna proprio nel 1984. Chicchi definisce il monte Nero (Alta Valnure) "zona di elevatissimo interesse, contraddistinta da caratteristiche di naturalità, rarità, rappresentatività e diversità ambientale che la fanno giustamente inserire fra le più importanti e significative di tutta la regione".
GIANFRANCO SCOGNAMIGLIO