Martedì 31 Marzo 2009 - Libertà
Fondazione Teatro alle prove generali
Domani nuova riunione per lo statuto
Fondazione Teatro, siamo alle prove generali. Sono partite nei giorni scorsi le lettere di convocazione ai soggetti che dovranno dar vita a questo ente: Confindustria, Camera di Commercio, Fondazione di Piacenza e Vigevano ed Enìa. E domani è previsto in Comune un nuovo passaggio del complesso iter per approdare ad uno statuto condiviso. Potrebbero essere le battute risolutive, afferma Paolo Dosi, assessore alla Cultura, al quale abbiamo chiesto conferma in merito alla riunione e notizie sullo stato di avanzamento del progetto. Dosi sta dunque conducendo in porto l'ambizioso piano di dotare Piacenza di uno strumento per il sostegno delle stagioni teatrali: «Presenteremo una bozza di statuto parzialmente corretta - chiarisce l'assessore - sulla base di osservazioni riecevute, si tratta di accorgimenti formali e non di correzioni sostanziali, in più il tavolo è aperto a proposte operative che conducano in tempi brevi alla costituzione formale della fondazione». La prudenza è d'obbligo in questa materia, ma il clima è propositivo. Naturalmente l'operatività avrà tempi di maggior respiro rispetto allo statuto.
Nella stagione 2009-2010 si terrà ancora una gara appalto per la stagione teatrale. Mentre la stagione successiva, 2010-2011, dovrebbe ricadere sotto l'egida della Fondazione Teatro.
«L'auspicio - conclude Dosi - è che la fondazione sia percepita come patrimonio della città, lo scopo è quello di radicare maggiormente la realtà del teatro nel territorio, oltre ai soci fondatori contiamo su soci sostenitori e cittadini che aderiscano con quote anche minime».
Intanto, in tempi di crisi, è confermato un contenimento dei costi delle stagioni, senza ledere la qualità. «Un ridimensionamento numerico nella prossima stagione ci sarà, con un titolo in meno di lirica e tre o quattro titoli in meno tra concerti e danza, ma conservando, lo sottolineo, il livello qualitativo, a Piacenza c'è poi la fortuna di avere soggetti privati molto attivi su questi fronti».
p.s.