Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Martedì 24 Marzo 2009 - Libertà

Fondazione, un banchiere nella "squadra"

Marazzi chiama Beniamino Anselmi. Entrano Vittorio Cavanna e Giovanni Rebecchi

C'è un banchiere nella nuova "squadra" che affiancherà il presidente della Fondazione Giacomo Marazzi. Di questi tempi, con le difficoltà a decifrare il presente e il futuro dei mercati borsistici, la scelta è caduta su Beniamino Anselmi, già amministratore delegato della "Cassa" e oggi consulente di un fondo primario di private equity nonché consigliere di Banca Monte Parma. Un «banchiere di alto livello» lo definisce Marazzi, pragmatico e di vasta esperienza, un aiuto affidabile nella gestione del patrimonio della Fondazione.
Oltre ad Anselmi, nel Cda arrivano le "new entry" Vittorio Cavanna, già direttore dell'Unione Commercianti e precedentemente consigliere nel "parlamentino" della Fondazione e Giovanni Rebecchi che invece siede nell'attuale (rinnovato) consiglio generale, su indicazione della Camera di Commercio e ora lascia libera una casella, passando nel Cda.
Rebecchi è un giovane industriale piacentino che guida una società importante nel settore alimentare, è attivo nel sociale e presiede la Rebecchi-Lupa Volley.
Della nuova squadra fa parte anche Roberto Bellazzi, medico, espressione della comunità di Vigevano e consigliere del "parlamentino". Come da pronostico, sono stati invece riconfermati gli unici due membri al primo mandato: l'oncologo Luigi Cavanna e l'avvocato Giorgio Reggiani.
Ed ecco il team che conclude il rinnovo della Fondazione, team scelto da Marazzi che ha esercitato la facoltà di chiamare al suo fianco anche figure esterne, come Cavanna e Anselmi. E ieri il consiglio generale ha votato all'unanimità questo Cda.
Si tratta di figure di cui il presidente ha valutato anche la compatibilità, oltre che l'esperienza, mentre non c'è stato modo di avere una "quota rosa" all'interno del gruppo.
«La capacità di lavorare insieme è importante, come ha dimostrato il consiglio di amministrazione uscente - dice Marazzi - che è stato un consiglio eccellente, alla fine fatto di amici, nel quale non si è mai dovuto mettere ai voti nulla, se qualcuno non era d'accordo si cambiava orientamento. In un Cda non devono esserci tensioni».
E poi l'ammissione di aver potuto scegliere in piena libertà: «Non ho avuto nessuna pressione da parte delle istituzioni». Ma non sono mancate delle autocandidature.
Si presenta una stagione complessa per le Fondazioni che risentono delle spallate del mercato borsistico, come ha spiegato in questi giorni Giuseppe Guzzetti, presidente di Acri, l'associazione che riunisce le fondazioni. Piacenza tiene duro («La crisi non andrà avanti a vita») e promette una quota di erogazioni pari a quella già in essere di 7-8 milioni di euro annui, la metà dei quali sono destinati al mantenimento dei progetti pluriennali. E la Fondazione di Piacenza e Vigevano non dovrà ricorrere, come altri istituti, ai propri fondi, un "forziere" di sicurezza.

Patrizia Soffientini patrizia.soffientini@liberta.it

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio