Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
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Martedì 24 Marzo 2009 - Libertà

Mercato difficile

Erogazioni confermate

"Fondazioni, è l'anno più nero". Così intitolava ieri l'inserto di Repubblica "Affari & Finanza" che ha intervistato Giuseppe Guzzetti, presidente dell'Acri e della Fondazione Cariplo. Non risultano casi clamorosi di Fondazioni che detengono titoli "tossici", ma chi ha investimenti in Borsa soffre. E soffrono di più le realtà - analizza il portavoce di Acri - che hanno investimenti in grandi banche quotate e che non ricevendo i dividendi possono dover ridurre drasticamente le loro erogazioni. Lo scorso anno le Fondazioni hanno avuto una redditività media dell'8 per cento, numeri difficili da replicare in futuro.
La Fondazione di Piacenza e Vigevano, da parte sua, ha già promesso di mantenere la sua quota di erogazioni anche per l'anno in corso e per quello a venire: 7-8 milioni annui.
Non pare aver creato squilibri l'ingresso recente - con una quota del 20 per cento - in Banca Monte Parma, non quotata.
L'istituto di via Sant'Eufemia ha dimostrato a tal punto di credere in un ritorno alla banca del territorio e in una positiva ricaduta locale oltre che economica e finanziaria da decidere, lo scorso anno, di acquistare da Monte Paschi Siena per la cifra di 60,4 milioni di euro una quota iniziale di partecipazione del 15 per cento in Banca Monte Parma.
Quota cresciuta nel tempo, in sintonia con il radicamento della banca a Parma, a Piacenza (dove ha otto sportelli), a Reggio Emilia e con il debutto promesso sulla piazza di Vigevano.
La Fondazione piacentina, dopo aver ceduto in passato tutte le azioni bancarie possedute, ha ribaltato la sua strategia rientrando in un istituto di credito.
Un gesto «coraggioso», denso di significato per l'intera compagine italiana, aveva commentato allora Alberto Guareschi, presidente della Banca Monte Parma. Con questo passaggio il presidente Marazzi aveva spiegato come in un momento storico fluttuante e pericoloso per la gestione di liquidità, l'ingresso in Monte Parma poteva fornire un appoggio concreto per portare a casa certezze sul patrimonio della Fondazione.

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