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Venerdì 12 Novembre 2004 - Libertà

Cataldo e l'omaggio a Zanaboni

Tampa lirica - Successo per la prima conferenza-concerto in Fondazione. Con Groppi, Magnini, Redoglia e Dilengite

Con un duplice intervento mirato a definire l'iter intrapreso dalla lirica piacentina dalla metà del Novecento ad oggi, si è inaugurato mercoledì sera presso l'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano il ciclo di conferenze, a cura della Tampa Lirica, dedicato ai grandi compositori e cantanti del passato, distintisi per talento e successo nel panorama musicale della nostra città. Con parole di affetto e stima l'amico e collega Corrado Saltarelli, ha dapprima ripercorso le tappe salienti della feconda carriera compositiva del compianto Giuseppe Zanaboni.
Il maestro Zanaboni è stato un organista e compositore di successo; molti lo ricorderanno come direttore del "Nicolini", da lui stesso trasformato in conservatorio dall'iniziale veste di Liceo musicale. Dopo aver diversificato stilisticamente e contenutisticamente la produzione zanaboniana, Saltarelli, che di Zanaboni è l'"erede" nella sua attività con il Ciampi e con la Settimana Organistica Internazionale, si è soffermato sull'opera lirica più significativa del maestro di origini ferraresi, enfant prodige della composizione musicale, La regina delle Nevi, scritta a soli 28 anni. Il melodramma, ispirato ad una popolare fiaba di Andersen, ove il vecchio Vichingo intrattiene la giovane nipote Helga, resa impaziente dal tardo sopraggiungere dell'innamorato, narrandole della leggendaria crudeltà della regina dai verdi occhi che abita un maniero di ghiaccio, andò in scena al "Municipale" nel '54, riscontrando da subito un favorevole parere di pubblico e critica, tanto da essere nuovamente rappresentata, sempre nel medesimo contesto, otto anni fa. Ha concluso l'intervento di Saltarelli l'avvincente esibizione canora del soprano Laura Maria Groppi e del baritono Maurizio Magnini, interpreti della rappresentazione più recente, che ha permesso all'attento pubblico, affluito numeroso a dispetto della pioggia sferzante che invitava a tepori più casalinghi (come ha più volte scherzosamente ribadito la presidentessa della "Tampa", Carla Fontanelli) di godere di un poetico assaggio della delicata preziosità armonica insita nell'opera, qualità ampiamente esaltata dall'accompagnamento pianistico di Corrado Casati, direttore del coro del "Municipale". La seconda parte della serata ha visto invece indossare i panni di protagonista dal maestro nativo di Napoli ma naturalizzato piacentino Glauco Cataldo, autore nel 2001 del melodramma Ancora Werther e Carlotta, in scena al "Municipale" due stagioni fa. L'artista stesso ha così potuto introdurre dettagliatamente la propria creazione, nella quale, - spiega - ha cercato di trasfondere la portata innovativa che impronta i valori e la tematica psicologica sui quali poggia l'avvenieristico romanzo di Goethe rendendolo ancora caro alla sensibilità odierna; parallelamente, sul piano musicale, l'autore ha atteso lo spegnersi dei focolai rivoluzionari che hanno agitato il panorama musicale dall'avvento della dodecafonia in poi per ricreare liberamente un'opera profondamente debitrice dei grandi maestri del passato, come lascia trasparire l'eco wagneriana che ne impronta l'incipit. Ampio spazio riservato all'ascolto con l'affiatato duetto formato dal soprano Rossella Redoglia e dal baritono Pierluigi Dilengite, protagonisti della prima assoluta al Municipale, in un'interpretazione drammatica ed intensa del conclusivo e appassionato dialogo finale fra Werther e Carlotta.

Alessandra Gregori

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