Sabato 4 Aprile 2009 - Libertà
«I ragazzi vaccinati contro le informazioni»
Convegno sull'apprendimento, alla prima giornata presenti oltre duecento professori
Ragazzi immersi in un mondo di informazioni, tanto da risultarne "vaccinati".
E a chi si chiede come è possibile coinvolgerli nell'apprendimento scolastico, la risposta sembra semplice: lasciateli entrare nelle vostre botteghe di insegnanti, mostrate, e non dimostrate, l'uso della ragione.
Con le materie di scuola ma anche nella vita. Così, ieri, Rosario Mazzeo, preside e saggista, in apertura del convegno "Imparare ad apprendere - Insegnamento metodo e competenza", rivolto a presidi e docenti, organizzato per l'ottavo anno consecutivo da Diesse e Disal, in collaborazione con la Fondazione di Piacenza e Vigevano e il Liceo della Comunicazione - Fondazione San Benedetto.
«Molti dei nostri alunni rischiano di essere vaccinati all'apprendimento insegnato scolastico - ha ricordato Mazzeo -. Crescono immersi in mille informazioni e credono già di sapere. Quando è così difficilmente si impara. Quello che manca non è l'informazione ma l'attenzione umana ad elaborarla.
È necessario insegnare all'uso della ragione, in una serie di incontri creativi, ossia ore di lezione che diventano occasione di incontro, avvenimenti da non dimenticare, in cui si apprende l'arte del concentrarsi». Fondamentale in tutto ciò la relazione umana di qualità, il reciproco insegnarsi.
«Occorre entrare in classe con speranza - ha detto Mazzeo -, e guardare ogni ragazzo per ciò che è».
Ermanno Puricelli, dell'Università di Bergamo, ha centrato il suo intervento sulle competenze, in particolare quelle del primo ciclo di studi. Il concetto fondamentale proposto è stato che: «La competenza serve a creare un accordo più forte tra la scuola e la vita», ha detto Puricelli.
Il tutto declinato in un panorama scolastico che sta cambiando. «La scuola sta investendo molto in questo ambito, pur tra forti difficoltà di attuazione vissute dal ministero stesso e dagli insegnanti. Le competenze esistono nella vita quotidiana, non è possibile fare nulla se non si è minimamente competenti - ha osservato il professore -. Ma la competenza può anche essere trasformata in apprendimento scolastico, visto che ciò è una necessità della realtà». Puricelli ieri si è intrattenuto a parlare del senso e della natura delle competenze scolastiche, e di quelle introdotte dagli ex ministri dell'istruzione Fioroni e Moratti, e del linguaggio che le caratterizza.
A moderare gli interventi ieri il preside Mauro Monti che a fronte di un'alta partecipazione (circa duecento i partecipanti) ha fatto notare come «in un momento in cui la scuola sembra reinventarsi una ragione per esistere, tanta gente è disposta ad adoperarsi per dare il suo contributo».
Oggi i lavori proseguiranno in Fondazione a partire dalle ore 9. Tra i relatori: Roberto Vicini, docente e consulente DG Formazione della Regione Lombardia con un intervento dal titolo "Obbligo di istruzione e competenze nelle scuole superiori", Paola Bruno Longo, del Politecnico di Torini, su "Imparare ad apprendere la matematica".
Dopo un momento di condivisione di esperienze didattiche le conclusioni saranno lasciate a Renato Pistillo, direttore nazionale Diesse, e a Roberto Pelagatta, presidente nazionale Disal. I lavori termineranno intorno alle 13 e 30.
Ilaria Molinari