Martedì 7 Aprile 2009 - Libertà
Pronto soccorso, porte aperte ai volontari extracomunitari
Novità dell'accoglienza, un "semaforo" video
È passato più di un anno e mezzo ed è tempo di bilanci anche per i volontari dell'accoglienza al Pronto Soccorso. Il Gaps ad oggi è un'esperienza tutta piacentina e unica in tutta Italia che attende di essere esportata come modello di buona prassi nell'ambito della sanità. Ieri alla Fondazione, in un incontro organizzato da Svep, si sono ripercorse le tappe che hanno portato alla sua nascita ed il risultato è stato il festeggiamento di un'impresa che all'inizio faceva paura a tutti. Sanitari e volontari compresi.
«Era la prima volta che si tentava la strada dell'introduzione del volontariato in un ambito così delicato dall'intensità emotiva così forte come il Pronto Soccorso - ha spiegato il direttore dell'Ausl, Andrea Bianchi -. E il risultato è stato eccellente». E per festeggiare sono dietro l'angolo alcune novità, entrambe estremamente pratiche e utili alla comunità come nello spirito del servizio. «A settembre verrà posizionato uno schermo nella sala d'attesa del Pronto Soccorso che segnalerà i vari tipi di codici in cura e quelli in attesa - spiega Stefano Cugini, presidente Gaps - in ogni momento verrà aggiornato e la situazione dei tempi sarà più chiara a chi aspetta». Attesa informatizzata, ma anche un nuovo corso per volontari. «Partirà il 15 aprile e chi fosse interessato può rivolgersi al banchetto del Pronto Soccorso», ha spiegato poi. Ricordiamo che ad oggi i volontari impegnati sono 70 (2 è la presenza minima per ogni turno di servizio). Ma a breve si profila una svolta: si tenterà di coinvolgere nell'iniziativa anche volontari extracomunitari. Intanto, la storia del volontariato al Pronto Soccorso inizia il 10 settembre 2007, e in un anno (il conteggio va fino al 31 agosto 2008) sono stati contattati nel reparto 15500 persone.
«Il bilancio è decisamente positivo, come l'entusiasmo e la motivazione dei volontari che sono sempre costanti», continua Cugini. Peculiarità del Gaps è anche la sua capacità di coinvolgere il volontariato con i giovani. «Ha rimotivato il ruolo del volontario nella sanità», ha detto l'assessore Giovanna Paladini. In un momento in cui il Pronto Soccorso è sempre più un punto di riferimento per la sicurezza dei cittadini, il pubblico cambia. «Sono in aumento anziani e bambini, e in otto anni in questo reparto siamo passati da 60mila accessi a 72mila - fa notare il direttore dell'Emergenza Urgenza, Maurizio Arvedi -. La gente continua a venire nonostante le lunghe attese perché sa che qui troverà una risposta sicura». I volontari Gaps oltre alla loro attività portano anche un punto di vista meno burocratico o tecnico, tipico degli operatori sanitari professionisti. E molto sta nella loro preparazione. «La qualità del servizio dipende dalla formazione e in questo ambito è essenziale non bastano i buoni sentimenti», ha sottolineato Sandra Steel, medico e psicoterapeuta impegnata nella formazione dei volontari. Ieri a ricordare i primi passi della formazione dell'associazione è stata la formatrice Adele Concordo, con lei anche Maria Augusta Vicoli, responsabile dell'Agenzia sanitaria regionale, e il presidente Svep, Giuseppe Pistoni.
Ilaria Molinari