Domenica 1 Marzo 2009 - Libertà
Alle Medie si studia il dialetto
Alla Dante-Carducci grazie alla Famiglia Piasinteina
Il dialetto piacentino affascina tutte le età. Sarà per quell'accento vivace, allegro e incisivo, sarà per la gestualità trascinante e un poco invadente, sarà per quelle espressioni colorite che tradotte sembrerebbero grigie, fatto sta che anche i più giovani sembrano desiderosi di conoscere la lingua dei nonni. La scuola statale secondaria di primo grado Dante-Carducci, la Famiglia Piasinteina e la Fondazione di Piacenza e Vigevano, non si sono lasciate scappare quest'occasione, anzi, l'hanno strutturata fino a crearne un corso vero e proprio, iniziato lo scorso venerdì pomeriggio. Ad accogliere nella scuola Dante gli incuriositi studenti, c'erano i due insegnanti del corso: Luigi Paraboschi, dirigente scolastico proprio della Dante-Carducci e docente di grammatica e sintassi dialettale, e l'attore e regista della Compagnia Teatrale della Famiglia Piasinteina Mario Peretti. Contenti e verrebbe da dire quasi emozionati, visto l'entusiasmo con il quale si sono presentati ai partecipanti, i due docenti non hanno perso tempo, tuffandosi immediatamente nel mondo del dialetto piacentino attraverso il ritmo giocoso delle filastrocche. Ad assistere alla prima delle sei lezioni che compongono questa particolare offerta formativa, c'erano alcuni volti maturi: genitori e nonni dei bambini, desiderosi di riprendere dimestichezza con la lingua, e di condividere il viaggio nella cultura cittadina. Tiziana Guglielmetti ha accompagnato il figlio Emanuele Cattoni, iscritto al secondo anno della Dante, «perché ritengo importante mantenere una lingua che si sta perdendo». Tra gli alunni anche l'insegnante Gabriella Carini, seduta per una volta dall'altra parte della cattedra: «Pur non parlando il dialetto, da sempre ne ho subito il fascino, e quale occasione migliore di questa per realizzare il desiderio?» Per Lisa Albertazzi e Stefano Zazzera, entrambi al primo anno delle medie, conoscere il dialetto rappresenta un'esigenza, un modo per «poter capire tutti i racconti dei nonni».
Chiara Cecutta